Regione Lazio, rimpasto: M5S entra in giunta. Zingaretti: «Accordo storico»

Regione Lazio, rimpato: M5S entra in giunta e in maggioranza con Zingaretti. Zingaretti: «Accordo storico»
Regione Lazio, rimpato: M5S entra in giunta e in maggioranza con Zingaretti. Zingaretti: «Accordo storico»
di Stefania Piras
Venerdì 12 Marzo 2021, 10:37 - Ultimo agg. 18:57
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Il Movimento 5 stelle entra a far parte della giunta regionale del Lazio. L'accordo politico (16 pagine di documento programmatico intitolato "Prima la salute e il lavoro") è stato raggiunto e il M5S entra ufficialmente anche nella maggioranza che sostiene il presidente Nicola Zingaretti. La capogruppo del M5s in Consiglio regionale del Lazio, Roberta Lombardi diventerà l' assessore alla transizione ecologica e innovazione digitale, mentre l'altra consigliera M5s, Valentina Corrado, avrà la delega al turismo, enti locali e sicurezza. Il rimpasto avviene alla vigilia dell'Assemblea nazionale del Pd, con il governatore del Lazio Nicola Zingaretti segretario dimissionario e senza che ci sia stato un voto sulla piattaforma Rousseau per il M5s. L'accordo era nell'aria da tempo e ha trovato il suo sbocco quando, alla Pisana, si è liberata la casella del bilancio con la nomina di Alessandra Sartore a sottosegretaria al ministero dell'Economia. Ed è un accordo «storico», secondo Zingaretti. «Pochi minuti fa si è conclusa la prima riunione della nuova giunta regionale, figlia di un accordo maturato in Consiglio regionale del Lazio - dice Zingaretti -. L'accordo programmatico con il Movimento nasce alla luce del sole, è una novità storica: due squadre che si erano confrontate ora si uniscono per il bene comune». 

 

Gli altri nomi del rimpasto

«Nella squadra entrano anche la dottoressa D'Ercole, direttore generale della Regione e sostituisce Andrea Tardiola, che ha seguito dopo il terremoto di Amatrice con dossier delicatissimi. Ci sono modifiche - ha aggiunto il presidente - una riguarda il nostro vicepresidente Leodori, al quale andranno le deleghe al bilancio, al demanio e ai rapporti istituzionali, Di Berardino anche con delega al personale, Onorati alle pari opportunità, Troncarelli anche delega a beni comuni e Orneli, cui tornano le deleghe all'Università e alla conoscenza. È un riassetto generale della giunta che si riafforza per prossimi due anni».

Zingaretti: «Non rinunciamo alle differenze»

Spiega il governatore del Lazio, e segretario dimissionario del Pd, perché i dem e i grillini possono stare insieme e perché offre la sua giunta non come semplice banco di prova ma come innesto collaudato, voluto, studiato, intuito molto tempo fa. «È una nuova maggioranza per governare meglio senza rinunciare alla propria identità», ha detto.

Secondo Zingaretti le «diversità che si uniscono per realizzare le cose» costituiscono «una buona notizia». Poi ha dedicato «questo atto in particolare a chi oggi ha più bisogno della buona politica a del buon governo, a chi è più colpito da ciò che ci sta accadendo: le donne e le nuove generazioni. Noi faremo di tutto per riaccendere i motori dell'economia. Questo - ha aggiunto - è un atto di passione e di coraggio, abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione. Non era mai accaduto nel Lazio che un presidente fosse eletto due volte di fila, ma nemmeno che due figure che si erano combattute» in campagna elettorale, lui e Roberta Lombardi, sedessero «insieme in giunta».

L'ingresso del M5s nella giunta regionale del Lazio, guidata da Nicola Zingaretti, ha avuto il parere favorevole dal Garante del Movimento Beppe Grillo e del capo politico ad interim Vito Crimi, ma non c'è stato un voto, seppur promesso, sulla piattaforma Rousseau. «Tale scelta sarà anche sottoposta al voto degli iscritti non appena sarà possibile», ha scritto Crimi in un post pubblicato sulla pagina Facebook del Movimento 5 stelle.

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«Anche nel Lazio inizia il cammino verso la transizione ecologica - esordisce Crimi nel lungo post -. In ogni scelta che ha compiuto, il Movimento 5 stelle ha sempre messo i temi, gli obiettivi e gli interessi dei cittadini davanti a tutto. Questo è avvenuto durante i primi due Governi del presidente Giuseppe Conte, con l'attuale governo, alle ultime elezioni regionali e amministrative. Più di recente, abbiamo deciso di dare il nostro contributo all'esperienza di governo della Regione Puglia. Ora ci apprestiamo a compiere un altro importante passo: contribuire al governo della Regione Lazio, con l'obiettivo - sottolinea Crimi - di realizzare un programma condiviso, frutto della convergenza di proposte e idee maturata in questi anni tra il Movimento e le forze politiche del centrosinistra che guidano la Regione. Questa scelta, infatti, arriva a seguito del percorso comune che il Movimento ha condiviso in questi anni con la giunta del presidente Zingaretti e la maggioranza, in riferimento a temi specifici del nostro programma. Un confronto che nel tempo ci ha consentito di far approvare misure importanti per migliorare la qualità della vita dei cittadini del Lazio».

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Crimi precisa anche che «le votazioni sostenute fin qui ci hanno sempre conferito un mandato chiaro: esserci, partecipare, incidere, lavorare non per il bene del Movimento, ma per il bene dei cittadini, anche sostenendo alleanze con altre forze politiche (questo l'esito delle consultazioni di agosto e novembre 2020). E il programma condiviso dai nostri portavoce in Regione, che già da tempo lavorano su temi comuni, ha questo obiettivo». In virtù di queste ragioni, «acquisito il parere favorevole del nostro Garante Beppe Grillo, ho approvato la proposta di partecipazione del Movimento 5 stelle al governo della Regione Lazio. Tale scelta - conclude Crimi - sarà anche sottoposta al voto degli iscritti non appena sarà possibile».

«In queste settimane abbiamo lavorato con forza insieme al Presidente Zingaretti per allargare il perimetro della maggioranza al Movimento 5 Stelle e oggi con l'ingresso in Giunta di Roberta Lombardi e Valentina Corrado abbiamo raggiunto un traguardo importante. Rivolgo a loro un augurio di buon lavoro, avremo bisogno più che mai del loro valore e del loro contributo di idee. Da oggi i cittadini della Regione Lazio potranno contare su un maggioranza più solida, sempre più focalizzata sulla lotta al Covid e sui temi dello sviluppo, della sostenibilità e dell'innovazione. Il Lazio diventa così un punto di riferimento per il Paese, con l'alleanza fra forze di centrosinistra e Movimento 5 Stelle che si misura con il più grande esperimento amministrativo, guidando una delle più importanti regioni del Paese. Possiamo dimostrare che insieme sappiamo dare vita a un governo attento alle persone, capace di procedere spedito nella vaccinazione e di conseguire risultati di qualità grazie alle risorse del Recovery Fund. Sapremo disegnare una regione più moderna, più vicina, più a misura delle donne e degli uomini che la abitano». Così in una nota il vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori.

Il segretario Pd del Lazio Bruno Astorre pure benedice l'accordo e parla di un progetto solido per il futuro del centrosinistra: «È di tutta evidenza che l'ampio respiro del programma concordato non è solo per la rimanente parte di legislatura ma si proietta per il futuro». Un modo per dire che nel Lazio si fa un primo passo ufficiale verso quell'alleanza organica con il Movimento 5 stelle progettata da tempo da Nicola Zingaretti e Goffredo Bettini. 

Non macano gli scontenti, certo. Sia da una parte che dall'altra. Esponenti politici che ravvisano incoerenze e dimenticanze come quando il M5S regionale decise di sospendere un proprio consigliere perché aveva votato assieme alla maggioranza o come quando alla Pisana i grillini sventolavano i cartelli "Mai con il Pd", che ricordano tanto quelli già visti "Mai con il partito di Bibbiano". Uno degli attacchi più duri arriva dalla consigliera M5S Francesca De Vito che sceglie la "mozione Casaleggio": «Nei prossimi giorni ascolterò i portavoce comunali. Riguardo a tutte le ultime decisioni, governo compreso sarò dalla parte di uno Statuto e non della volontà di qualcuno, e questo è anche ciò che Davide Casaleggio ha voluto ribadire con il suo manifesto ‘Controvento’. Il MoVimento 5 Stelle della base è vivo non accetta imposizioni da parte di chi ha poltrone da conquistare o interessi da difendere». La scissione nazionale del Movimento, dunque, potrebbe vedere il suo preludio alla Pisana.

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