Diciottenne romana fatta a pezzi e chiusa nelle valigie, fermato spacciatore nigeriano: trovati vestiti della ragazza e tracce di sangue

Diciottenne romana fatta a pezzi e chiusa nelle valigie, fermato spacciatore nigeriano: trovati vestiti della ragazza e tracce di sangue
di Rosalba Emiliozzi
Giovedì 1 Febbraio 2018, 08:07 - Ultimo agg. 2 Febbraio, 23:11
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dal nostro inviato
MACERATA Diciottenne fatta a pezzi con un'accetta, lavata e riposta in due trolley, quello blu e rosso era il suo, usato per la fuga dalla comunità. Fuori da quelle mura che sentiva oppressive Pamela Mastropietro, romana, ha trovato la morte in modo orribile, smembrata - si conterebbero almeno venti pezzi - e ricomposta come nel più macabro scenario horror.

In stato di fermo per omicidio il nigeriano Innocent Oseghale, residente a Macerata. La sua casa è stata perquisita, sarebbero stati trovati i vestiti della vittima e tracce di sangue. Il giovane, 29 anni, è stato portato in caserma per essere interrogato tutta la notte, così come due connazionali, poi rlasciati i. I carabinieri sono risaliti all'immigrato dopo che le telecamere di una farmacia di Macerata lo avrebbero ripreso mentre seguiva la ragazza. Il nigeriano, già noto alle forze dell'ordine per vicende di droga e senza permesso di soggiorno, ha detto solo di aver notato e seguito la giovane, ma non ha ammesso responsabilità indicando invece il coinvolgimento di altri due immigrati che sono stati fermati.

Pamela Mastropietro, residente nel quartiere di San Giovanni, fino a lunedì scorso era ospite della comunità di recupero Pars di Corridonia, in provincia di Macerata, una struttura che accoglie giovani in difficoltà e con problemi legati alla tossicodipendenza. Era in cura dal 18 ottobre, andava avanti a singhiozzo, qualche progresso e tanti momenti bui e la voglia di scappare, sempre. La sua non è stata una vita facile: gli spinelli, amicizie sbagliate, una volta ha postato del fumo sul profilo Facebook, una bravata, come fanno tanti ragazzi, tanta fragilità.

 


LA PRIMA FUGA
Figlia di genitori separati, una famiglia che non riusciva a ricostituirsi tanto che la ragazza già in passato, per problemi legati alla droga, era stata affidata a una comunità e, ad agosto, era scappata per cinque lunghissimi giorni. A ottobre è di nuovo in comunità, questa volta nelle Marche. La sua giovane età e problemi, legati anche a disturbi psicologici, le fanno perdere la strada. Poi la fuga, lunedì scorso. «Pamela aveva litigato perché in questa comunità non le avevano dato una sigaretta, così è scappata», dicono due ospiti della Pars. Immediata la segnalazione ai carabinieri, fatta sia dalla comunità ai militari di Macerata e sia dalla madre Alessandra alla caserma San Giovanni di Roma. Nella denuncia si parla di allontanamento volontario. La storia di Pamela è andata anche su Chi l'ha visto, la trasmissione ha raccontato la vicenda della ragazza che «si è allontanata portando con sé una grande valigia tipo trolley di colore rosso e blu, non ha con sé i documenti né il telefono» è scritto nella scheda.

L'ORRORE
Ieri mattina l'orrore in un strada defilata in provincia di Macerata, tra la zona industriale e l'ingresso di una villa di campagna. In un fosso senza acqua di via dell'Industria, a Casette Verdini di Pollenza, piccolo comune famoso per l'antiquariato, un automobilista ha avvistato i due trolley e ha dato l'allarme al 112. Erano le 9. Sul posto sono giunti i carabinieri di Macerata e i soccorsi. Quando sono stati aperti i trolley sono spuntati pezzi di corpo di donna, il bel viso reciso di netto sopra il collo, poi braccia e gambe tagliate in due, qualche brandello di vestito, la pelle bianca, ripulita dal sangue, il corpo, quel che resta, riposto quasi con ordine nelle due valigie.

LE ANALISI
I resti sono stato portati all'obitorio, in tarda mattinata sono arrivati i Ris da Roma per un sopralluogo e i rilievi sul cadavere, prima dell'inizio dell'autopsia. Sono durati ore gli esami scientifici sul quel corpicino a brandelli. Spezzettato con una roncola o un'accetta. «Mai vista tanta violenza», diceva ieri un investigatore. Il magistrato ha disposto una serie di accertamenti, a partire dall'autopsia che dovrà stabilire in quali circostanze è morta e se l'assassino l'ha violentata. In serata la svolta nelle indagini, i carabinieri hanno fatto un blitz in via Spalato, quartiere bene di Macerata, dove è stato identificato un immigrato nigeriano. Poi gli altri due.
Nel frattempo sono stati anche acquisiti i filmati delle telecamere di video sorveglianza di un'azienda della zona di Casette Verdini, mentre i vicini hanno riferito di avere sentito abbaiare i cani senza sosta intorno alle 23. Forse a quell'ora sono state abbandonate le valigie. «Spero ancora che non sia lei», diceva ieri la mamma. «Ha incontrato l'uomo nero» l'unico commento nella struttura Pars di Corridonia.
 

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