Madonna di Trevignano, via la statua. L'ordinanza: «Demolire teca, tettoia e panche entro 90 giorni»

L'ordinanza dà tempo 90 giorni per demolire panche, teca, tettoia in via Campo Le Rose ed è stata comunicata alla Onlus Madonna di Trevignano.

Madonna di Trevigano, teca, panche e tettoia saranno abbattute entro 90 giorni dopo la decisione del Comune
Madonna di Trevigano, teca, panche e tettoia saranno abbattute entro 90 giorni dopo la decisione del Comune
Mercoledì 19 Aprile 2023, 16:55 - Ultimo agg. 20 Aprile, 10:57
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La Madonna di Trevignano dovrà essere smantellata. Dopo una sparizione della sedicente veggente Gisella Cardia, poi riapparsa, ora a sparire dovranno essere tutte le strutture allestite per i fedeli della Madonna di Trevignano. Lo stabilisce un'ordinanza di demolizione del comune in virtù del fatto che la teca e gli arredi dell'area, dove ogni tre del mese i devoti si riuniscono, sono abusivi.

 

 

L'ordinanza di demolizione

L'ordinanza dà tempo 90 giorni per demolire panche, teca, tettoia in via Campo Le Rose ed è stata comunicata alla Onlus Madonna di Trevignano.

In caso di mancata ottemperanza alle disposizioni dell'ordinanza la onlus sarà sanzionata e i beni e l'area saranno acquisiti a patrimonio comunale.

Il Comune del borgo sul lago di Bracciano, infatti, ha emesso un'ordinanza che riguarda il terreno in cui avverrebbero le apparizioni della Madonna alla sedicente veggente Maria Giuseppa Scarpulla, alias Gisella Cardia. Il documento diramato dall'ente recita: «Ordinanza di demolizione delle opere abusive e ripristino dello stato dei luoghi" entro il termine massimo di 90 giorni. Se ciò non dovesse avvenire, scatterebbe una multa e la conseguente acquisizione automatico del terreno da parte del Comune. Lo spazio a cui fa riferimento l'ordinanza è da anni occupato da una statua della Madonna all'interno di una teca, copia delle statuine che avrebbero pianto lacrime ma anche sangue, la cui origine però non è mai stata accertata: un primo esame ha parlato di sangue di maiale, ma secondo altre versioni si tratterebbe invece di sangue umano femminile. Oltre alla statua, nel terreno che sorge in località il Troscione sono state installate delle panche per permettere ai fedeli di assistere, ogni tre del mese, alle presunte apparizioni della Vergine alla sedicente veggente.


«Abbiamo preso atto dell'ordinanza del Comune di Trevignano e stiamo preparando il ricorso al Tar - è la replica di uno dei legali della presunta veggente Gisella -. Il sopralluogo dei vigili risale al 2021, ad oggi non ci risultano manufatti ancorati a terra, ma qualora ci venissero comunque contestati, provvederemo alla loro rimozione. Il basamento della teca della Madonna ad esempio è solo appoggiato non fissato a terra, così come le panche. In ogni caso dal momento della presentazione del ricorso al Tar, sarà quest'ultimo a decidere».

Il pezzo di terra è stato acquistato dall'associazione Madonna di Trevignano Ets con rappresentante legale Gianni Cardia, marito di Gisella, da un un ristoratore della zona. Essendo all'interno del Parco di Bracciano e Martignano, il terreno è da considerarsi esclusivamente a uso agricolo e su di esso non può essere costruito nulla. La richiesta prevede la demolizione tempestiva di tutte le modifiche che sono state apportate al territorio: oltre alla teca con la statua della Madonna e alle panche, infatti, c'è un gazebo per permettere ai pellegrini di ripararsi dal sole o dalla pioggia durante le visite.

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