Mafia capitale: «Cosma», la cassaforte di caminati

Mafia capitale: «Cosma», la cassaforte di caminati
di Valentina Errante
Sabato 6 Giugno 2015, 08:52 - Ultimo agg. 08:55
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ROMA - «Io sono ricco, te dico ’a verità. Io sono un bandito ricco. C’ho difficoltà a tirà fuori i soldi perché se nome li levano». Il re di Roma era nullatenente, gestiva milioni di euroma non aveva una casa. Degli affari che metteva a segno corrompendo assessori, consiglieri comunali e regionali, ufficialmente, nulla finiva nelle sue tasche. Massimo Carminati lo spiega chiaramente in un’intercettazione telefonica. Il Nero è in società con Buzzi, gestisce e garantisce appalti e commesse, ma in quella sterminata galassia di coop, i carabinieri del Ros hanno individuato una società direttamente riconducibile al boss, la coop Cosma, la struttura attraverso la quale Carminati rientrava in possesso dei soldi degli appalti. Scrive il gip: «Per permettere il rientro dei capitali in favore di Carminati, veniva fatto ricorso all’utilizzo della coop Cosma, una vera e propria scatola vuota, formalmente amministrata dall’avvocato Antonio Esposito, nella quale far transitare, almeno ufficialmente, i proventi dovuti a Carminati in relazione alle attività illecite perpetrate dal sodalizio per il tramite delle cooperative sotto la sfera d’influenza dello stesso.

Al riguardo, Buzzi e Caldarelli rivelavano il metodo escogitato a tal fine, concretizzato in una fittizia assegnazione di appalti alla Cosma, appalti il cui espletamento dei lavori sarebbe invece stato effettuato da altre cooperative legate al sodalizio, e, in primis, dalla 29 giugno. Le intercettazioni confermano. «La Cosma non è nostra è di Massimo - spiega Buzzi a un suo collaboratore a dicembre 2012 - ce l’abbiamo noi e lui c’hamesso un avvocato».



«DECIDETE VOI PER ME»

Carminati si fida di Buzzi e del commercialista Paolo Di Ninno: «Decidete voi due per me, punto», dice e Buzzi: «Il problema è che sto milione prima o poi te lo dovremo dare». Alla fine si trova il modo per ”girare” il milione a Carminati. «Sono sempre Buzzi e Di Ninno - evidenzia ancora il gip - a discutere della possibilità di fatturare l’espletamento di lavori per “guardiania di bagni e spurgo di bagni”, per un ammontare di trecentocinquantamila euro in favore della Cosma, giustificando la necessità con un semplice ”perchè è ora che se..ce alleggerimo... dovemo da’ un milione a Massimo eh!!”». Il 3 settembre, il commercialista spiega: tu trasferisci il pet da Formula Sociale a Cosma, che è sempre di centrodestra, in questa maniera dai i soldi a lui senza darglieli a Cosma, a Massimo, gli dai una banca de sordi, tu in questa maniera glieli dai senza farli vede».



COMMESSE «A RECUPERO»

E Buzzi spiega ai suoi: «C'è la Cosma e la 29 Giugno che c'ha una commessa di primo municipio e San Basilio, sono state gestite da Emilioma non so se a San Basilio o al primo municipio. Però Cosma non ha lavorato...non ha lavorato un'ora, ha fatto tutto 29 Giugno. Poici stanno le due commesse a recupero che c'hanno firmato e non abbiamo fatto un cazzo, una di Eriches di 187.910 e una di 29 Giugno di 189.125 e noi non abbiamo fatto un euro di lavoro perché sono andatearecupero...piùabbiamo fatto a recupero un'altra commessa di 114.000 euro, che era una cosa che mi aveva datoTancredi (FabioTancredi ex direttore del servizio giardinindr) chenon rientravanei fondi di Gramazio e questa pure è andata a recupero ok? Dopo di che c'era un'altra di 200.000 euro che non siamo riusciti a prenderla, che non è stata fatturata, dopo di che arrivaClaudioTurella (responsabile servizio giardini arrestato a dicembre) e mi fa: ”Guarda che gli 800 è iva compresa”, ho fatto “che voi'di?”Chescende, en'dosta! falle diventà più iva! Dice: “ci provo! quanto me dai?”, io sto ancora aspettando sto 15 maggio perché gli 800 (800.000 euro, ndr) da iva lorda sono diventati più iva, in tutto questo abbiamo dato 50.000 euro a Gramazio, cioè glieli ha dati Massimo e Massimo sta a metà con noi».
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