Operazione a Roma: bar e pasticcerie nel cuore del centro storico gestite da clan mafiosi palermitani. È quanto accertato dai carabinieri del Ros nell'operazione, coordinata dalla Dda di Roma di piazzale Clodio, che ha portato all'emissione di una ordinanza cautelare nei confronti di 11 persone. In particolare i gruppi mafiosi hanno, negli anni, riciclato nella ristorazione ingenti somme di denaro per aprire locali nella zona di Testaccio e Trastevere.
I clan palermitani avevano scelto la Capitale per reinvestire, in bar e pasticcerie, il fiume di denaro ottenuto negli anni dall'attività illecita. Esercizi commerciali aperti nei quartieri storici della metropoli: Trastevere e Testaccio.
Nell'indagine romana è anche emerso il ruolo dei fratelli Salvatore e Benedetto Rubino, pure loro legati a contesti mafiosi palermitani. Il primo «investimento» risale al 2011 con l'apertura del bar-pasticceria «Sicilia e Duci srl» (trasferitosi da Testaccio a Trastevere nel 2015), ostacolato nel 2016 con l'esecuzione di un sequestro di prevenzione a carico della società. Prima del provvedimento di esecuzione, però, gli indagati hanno proceduto allo svuotamento del patrimonio della «Sicilia e Duci srl» e creato una nuova società con cui hanno aperto, sempre a Trastevere, il bar «Da Nina», oggi sottoposto a sequestro preventivo per un valore di circa 400 mila euro. ùIn base a quanto accertato dagli inquirenti, i gruppi criminali investivano il denaro anche nell'acquisto di opere d'arte, spesso dipinti. Nel procedimento sono infatti coinvolte anche Antonina Puleo e Federica Rubino, moglie e figlia di Benedetto, accusate della vendita di quadri e preziosi di provenienza illecita il cui ricavato è stato reimpiegato per avviare le attività commerciali a Trastevere e di bancarotta della «Sicilia e Duci». Gli approfondimenti investigativi, hanno permesso accertare che i dipinti oggetto di compravendita illecita erano stati rubati negli anni '90. «Per capire quanto la Capitale sia di interesse per gli investimenti delle mafie - ha detto Calò - basti pensare che con l'indagine odierna sono 3 le operazioni della Dda, in appena 6 mesi, contro gli investimenti delle cosche nel settore della ristorazione a Roma». Solo a luglio l'operazione 'Affari di famiglià, con 28 misure cautelari, aveva portato al sequestro di oltre 15 milioni di euro di patrimonio a personaggi vicini alla famiglia Senese, legata alla camorra napoletana. Nel settembre scorso, sempre la Dda, ha sferrato un duro colpo al gruppo criminale dei Moccia.
Grazie alle Forze dell’Ordine per operazione contro clan legati a Cosa Nostra che gestivano bar e riciclavano denaro nel centro di Roma. La lotta contro le mafie non si ferma. Istituzioni unite per sconfiggere la criminalità. #NonAbbassiamoLoSguardo #FuoriLaMafiaDaRoma
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) January 15, 2021
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