Maltempo in Emilia, morti per non lasciare casa e animali: la strage dei nonni che vivevano soli

La strage dell'Emilia Romagna è anche la strage dei nonni: su 14 vittime accertate quasi tutte sono anziane

Maltempo in Emilia, morti per non lasciare casa e animali: la strage dei nonni che vivevano soli
Maltempo in Emilia, morti per non lasciare casa e animali: la strage dei nonni che vivevano soli
di Michela Allegri
Sabato 20 Maggio 2023, 06:27 - Ultimo agg. 14:18
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C'era chi voleva mettere in salvo gli animali di casa, proteggere il giardino. Qualcuno era corso in cantina per cercare di tirare fuori il cibo messo da parte nel frigorifero, quando è stato travolto dalla piena. Una coppia era andata nei campi per tentare di portare via con sé l'asinella che aveva allevato per anni. La strage dell'Emilia Romagna è anche la strage dei nonni: su 14 vittime accertate quasi tutte sono anziane. L'ultima è un uomo di 84 anni, trovato nel fango nel cortile di casa, a Faenza. Come tanti altri, forse non voleva abbandonare la sua vita, o forse non è riuscito a scappare. A raccontare le storie, in questi giorni, sono gli amici, i vicini, i figli, i nipoti.

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LE SCORTE

Sono storie di sacrifici e duro lavoro. Come quello di Delio e Dorotea Foschini, 73 e 71 anni, allevatori con uno stabilimento da quasi 3mila maiali. Sono morti intrappolati nella cantina della loro casa: erano corsi nel piano interrato per prendere la carne che avevano messo nel frigorifero. Volevano portarla di sopra per assicurarsi le provviste per i prossimi giorni. Non ci sono riusciti: sono morti schiacciati dall'elettrodomestico, oppure folgorati, perché la cantina era già allagata e l'acqua potrebbe avere fatto contatto con la presa del frigorifero. Oppure, svenuti dopo la scossa, potrebbero essere stati sommersi dall'acqua che scorreva inarrestabile. È successo a Russi, in provincia di Ravenna.

L'ASINELLA E I CONIGLI

Poi ci sono Sauro Manuzzi, 70 anni, e Marinella Maraldi, poco più giovane.

Abitavano a Ronta, una delle frazioni di Cesena. A dare l'allarme, martedì pomeriggio, è stata la figlia: «I miei genitori sono andati nei campi e non sono ancora tornati». Sauro e Marinella erano in campagna, a Est, verso la Riviera. Hanno cercato di mettere in salvo la loro asinella, alla quale erano molto affezionati e che si trovava in una stalla. Una breve distanza: davanti alla casa della coppia c'era il capannone dell'azienda agricola Manuzzi, in cui da una vita producevano e confezionavano erbe officinali e fiori per la pasticceria.

A dividere la casa e il capannone, un piccolo ponte sopra un fossato. Quando è arrivato l'allarme, stavano imbustando le ultime erbe. All'improvviso la figlia li ha chiamati per avvertirli che il Savio aveva esondato e la situazione era pericolosa. Poi, il silenzio. Le ultime parole di Sauro sono state per Marinella: mentre il cognato cercava di salvarlo gli ha detto che la moglie che era scivolata mentre attraversava il ponte e che lui aveva cercato di trattenerla, ma la furia dell'acqua l'aveva strappata dalle sue mani. Quando sono arrivati i soccorsi, per Sauro era troppo tardi. Il corpo di Marinella è stato a 20 chilometri di distanza, trascinato dalla piena del Savio. Vittorio Tozzi, residente a Forlì, è rimasto intrappolato nella sua casa allagata: era sceso in cantina per mettere in salvo i suoi coniglietti, mentre la moglie lo aspettava al piano superiore. È stata la donna a chiedere aiuto, gridando dal balcone di casa. I soccorritori si sono precipitati sul posto, ma per Vittorio non c'è stato nulla da fare: era già annegato.

 

L'APPARTAMENTO

Giovanni Pavani, 75 anni, non voleva lasciare la sua casa. «Ho messo i sacchi di sabbia alle finestre, vedrai che basteranno», diceva al telefono alla sua vicina, che lo pregava di fuggire da quell'appartamento al piano terra in via Marzari, a Castel Bolognese. Lui non ha voluto saperne: «A questa casa ci sono affezionato. Non mi muovo di qui». E poco dopo: «L'acqua è entrata e sta salendo, vedo i mobili che girano». La vicina ha provato a chiamare i soccorsi, ma dall'altro lato del telefono ha sentito il silenzio. Tra quelle mura al piano terra Giovanni era stato travolto dalla piena del Senio, che non gli ha dato scampo.
 

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