Pescara, mamma vende i giocattoli
dei figli per scommettere alle slot machine

Pescara, mamma vende i giocattoli dei figli per scommettere alle slot machine
di Alessandra Di Filippo
Giovedì 8 Settembre 2016, 11:47 - Ultimo agg. 9 Settembre, 10:29
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PESCARA  C'è la madre di famiglia che è arrivata a vendersi anche i vestitini e i giocattoli dei figli pur di avere i soldi per giocare alle macchinette; c'è chi si è giocato la bellezza di 400 mila euro al gratta e vinci; c'è il marito che per nascondere alla moglie il fatto di non avere più nulla a causa delle slot le ha detto di aver acquistato un attico. E poi ci sono pensionati, manager, ragazzi molto giovani. Tra loro tante donne che, dopo aver raggiunto il baratro, hanno deciso di dire basta, rivolgendosi al Serd, il servizio per le dipendenze della Asl, che è in prima linea da tempo nella prevenzione e lotta nei confronti di una malattia sempre più diffusa in Abruzzo e a Pescara in particolare, dove si contano 1.500 giocatori patologici. Il capoluogo adriatico è inoltre tra le prime città in Italia per giocate pro capite, circa 1.500 euro a testa.

«Si tratta di una vera e propria malattia – spiega Moreno Di Pietrantonio, responsabile dell'apposito servizio istituito presso il Serd – che attraversa tutti gli strati sociali. C'è comunque un sensibile aumento di persone che chiedono aiuto. Attualmente sono 150 quelle in cura. Ciò che noi teniamo a sottolineare è che da questa problematica, che spesso diventa una tragedia per tante famiglie, si può guarire. Il Serd e la Asl sono a disposizione. Il servizio è totalmente gratuito. Basta una telefonata, non c'è bisogno di rivolgersi al cup e non si paga ticket». Per chi volesse mettersi in contatto con il servizio che cura tale patologia il numero è 085 4253492. A disposizione anche il numero verde 80092112 (FeDErSerD). Per cercare di limitare il fenomeno che vede l'Italia al primo posto in Europa, terzo nel mondo dopo Stati Uniti e Giappone, per Fausto D'Egidio, direttore del Serd nonché presidente nazionale della Federserd, bisogna ridurre la possibilità di accesso al gioco.
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