Marco Ferrazzano è morto travolto da un treno: trovato il corpo sui binari. La famiglia: «Vittima dei bulli»

Marco Ferrazzano è morto travolto da un treno: trovato il corpo sui binari, era scomparso il 22 gennaio
Marco Ferrazzano è morto travolto da un treno: trovato il corpo sui binari, era scomparso il 22 gennaio
Mercoledì 17 Febbraio 2021, 15:14 - Ultimo agg. 16:50
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È morto Marco Ferrazzano, il 29enne di Foggia scomparso lo scorso 22 gennaio: lo ha confermato l'esame del Dna sul cadavere che era stato ritrovato sulla linea Foggia-Bari nello stesso giorno in cui si sono perse le tracce del giovane.

Sua sorella Miriam, che più volte aveva fatto appello agli inquirenti affinché venissero effettuati gli esami del Dna sul corpo della persona travolta dal treno, spiega: «Questa mattina sono arrivati i risultati che hanno confermato che il corpo appartiene a Marco». Marco Ferrazzano era uscito di casa alle ore 15 del 22 gennaio scorso dicendo a sua madre che avrebbe dovuto incontrare un amico. Gli investigatori ipotizzano che Ferrazzano possa essersi suicidato.  

I familiari di Marco Ferrazzano sostengono che «negli ultimi tempi pare» che Marco «fosse bullizzato: spesso tornava a casa con lividi e diceva di essere caduto», e «gli veniva rubato un telefono al mese».

L'ipotesi che Marco fosse vittima di bulli emerge da un post sulla pagina Facebook 'Marco Ferrazzano torna a casa', creata dai suoi parenti per raccogliere eventuali segnalazioni. Il post è stato rilanciato il 29 gennaio anche sul profilo Fb della sorella di Marco, Miriam Ferrazzano. A Marco il cellulare sarebbe stato rubato anche il giorno prima della sua scomparsa. 

Per Miriam, così come lei stessa ha detto nel corso della trasmissione 'Chi l'ha visto' lo scorso 10 febbraio, c'era qualcosa nel telefono che Marco non voleva vedessero i suoi familiari. Il giorno prima di sparire, ha detto sua sorella, Marco «torna a casa, si collega su Facebook e lì blocca tutta la sua famiglia e cambia tutte le password della sua mail. Temeva che qualcosa pubblicato sui social potessimo vederlo noi, o la diffusione di qualche video» o di qualche «messaggio contenuto nel telefonino».

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