Marianna Manduca, uccisa dal compagno: accolto ricorso degli orfani, non dovranno restituire il risarcimento

Marianna Manduca, uccisa dal compagno: accolto ricorso degli orfani, non dovranno restituire il risarcimento
Marianna Manduca, uccisa dal compagno: accolto ricorso degli orfani, non dovranno restituire il risarcimento
Mercoledì 8 Aprile 2020, 15:34 - Ultimo agg. 9 Aprile, 16:37
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Sembra vicino, ma è presto per dirlo, un finale meno amaro per i tre orfani di Marianna Manduca, la donna uccisa nel giugno 2007 a Palagonia, in provincia di Catania, dal suo compagno e padre dei figli, Saverio Nolfo. La Cassazione ha infatti accolto il ricorso dei tre orfani sul risarcimento corrisposto in seguito all'omicidio della mamma, dopo che la sentenza d'appello aveva annullato lo stesso risarcimento, di 250mila euro, stabilendo che quei soldi dovessero essere da loro restituiti.

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I tre orfani, in un iter processuale complesso, avevano visto riconoscersi in primo grado il maxirisarcimento dopo che era stata ravvisata la responsabilità civile dei magistrati: la donna aveva infatti presentato 12 denunce contro l'uomo che l'ha poi uccisa a coltellate. Ma la Corte d'appello di Messina lo scorso marzo aveva annullato quel risarcimento dando ragione alla Presidenza del Consiglio che aveva fatto ricorso sostenendo che i magistrati di Caltagirone fecero il possibile considerata l'assenza all'epoca di una legge sullo stalking.



Una decisione che la difesa della famiglia di Marianna aveva impugnato in Cassazione davanti alla terza sezione civile. I giudici della terza sezione civile della Suprema Corte hanno accolto il ricorso dei figli di Marianna, presentato a nome loro dagli Licia D'Amico e Alfredo Galasso: gli orfani furono adottati dal cugino della madre Carmelo Calì e dalla moglie. La Cassazione ha annullato così la sentenza di secondo grado e ha disposto un nuovo giudizio davanti alla Corte di Appello di Catanzaro.

LA FAMIGLIA: SENTENZA STORICA «Siamo molto soddisfatti della risposta di giustizia arrivata oggi con questa sentenza della Corte di Cassazione. Una sentenza di portata storica», ha detto l'avvocato Licia D'Amico, che insieme all'avvocato Alfredo Galasso difende i tre orfani di Marianna Manduca, all' agenzia Adnkronos. «Questa sentenza che accoglie pienamente il nostro ricorso riconosce - sottolinea l'avvocato - che quanto era stato deciso dalla Corte di Appello di Messina era errato. Ora ci attende un nuovo grado di giudizio. Intanto è arrivato quello che chiedevamo, una parola di giustizia, una sentenza che ne cancella una sbagliata, che toccava una vicenda dolorosa, un femminicidio, una donna, Marianna, che aveva denunciato ma non era stata ascoltata. Oggi arriva un messaggio di incoraggiamento per chi è vittima di violenza». 

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