Si rifiuta di dargli da bere, barista massacrato a coltellate nel suo locale: Mario aveva 35 anni

Mario, barista ucciso da un ventenne: si era rifiutato di servirgli da bere
Mario, barista ucciso da un ventenne: si era rifiutato di servirgli da bere
Lunedì 3 Ottobre 2022, 19:08 - Ultimo agg. 4 Ottobre, 00:58
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Ucciso a coltellate da un ragazzo appena ventenne, solo perché si era rifiutato di servirgli da bere. Mario Marchetta, barista di 35 anni, è stato ucciso la notte scorsa a Grassano (Matera). L'omicida, Gabriele Acquafredda, si è poi recato dai carabinieri per costituirsi. Già partite le prime indagini, per ricostruire l'accaduto: forse Mario si era rifiutato di servire alcolici al ragazzo pensando che non avesse soldi o perché aveva visto che era già molto ubriaco. Ma non si escludono altre ipotesi.

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L'omicidio

Mario Marchetta, dopo essere stato diversi anni lontano da Grassano, lavorando in giro per l'Italia e l'Europa, nei mesi scorsi aveva fatto ritorno nella sua cittadina d'origine, dove aveva deciso di prendere in gestione un vecchio bar del centro storico, trasformandolo nel «Kilò», aperto a metà luglio.

E, in un annuncio pubblicato su Facebook lo scorso 20 settembre alla ricerca di un cuoco, aveva messo in evidenza «l'ambiente sereno e con opportunità di crescita». Domenica, in quel locale di via Meridionale, la serata sembrava procedere come tante altre di inizio autunno, almeno fino a un litigio tra il barista e il giovane ventenne.

In un primo momento, Acquafredda ha lasciato il bar ma poi vi è tornato. Con lui aveva un grosso coltello da cucina con cui si è scagliato contro Marchetta. Nessuno è riuscito a fermarlo. Quelli che erano ancora per le strade di Grassano hanno chiamato i carabinieri e il 118. Gli operatori sanitari hanno prestato i primi soccorsi al barista, apparso subito in condizioni disperate, l'hanno caricato su un'ambulanza correndo a tutta velocità verso il vicino campo sportivo di Tricarico (Matera) dove era in arrivo un elicottero che lo avrebbe trasportato all'ospedale San Carlo di Potenza, distante circa 50 chilometri. Ma l'uomo è morto prima di raggiungere il velivolo.

Le indagini

Acquafredda, invece, dopo aver colpito il 35enne, si è allontanato. Qualcuno racconta di averlo visto dirigersi verso un bagno pubblico, dove avrebbe lavato il coltello sporco di sangue (l'arma è stata ritrovata più tardi nella stessa zona). Poco dopo, tuttavia, mentre le ricerche dei carabinieri erano state già avviate, bloccando tutte le vie d'uscite dalla cittadina materana, il 20enne si è costituito alla stazione dell'Arma. I suoi avvocati, Giovanni Valentini e Vittorio Cardinale, lo descrivono come «provato e confuso» nel carcere di Matera dove è stato trasferito, in attesa che il gip convalidi l'arresto per omicidio volontario. Nel frattempo le indagini, coordinate dal pm di Matera Salvatore Colella, vanno avanti per far luce sul movente dell'omicidio. I carabinieri hanno ascoltato diverse persone, alcune delle quali presenti ai momenti precedenti all'accoltellamento. Ma i militari stanno cercando di fare chiarezza anche sull'eventualità che tra Acquafredda e Marchetta ci fossero stati momenti di tensione anche nei giorni scorsi.

Il dolore nel paese

«Una grande tragedia che - ha scritto sui social dell'amministrazione comunale il sindaco, Filippo Luberto - ha scosso la nostra comunità, sconvolgendo la vita di due famiglie. Con grande dolore, ci stringiamo - è scritto nel post di Luberto - alla famiglia Marchetta per la tragica scomparsa del giovane Mario, che dopo un periodo all'estero, aveva deciso di rientrare nella nostra comunità avviando la sua attività per lungo tempo desiderata. In questo momento le frasi di circostanza potrebbero essere tante, preferiamo, attoniti, pregare insieme alla sua famiglia, certi che la giustizia farà il suo corso, affinché riposi in pace. Proclameremo il lutto cittadino - ha concluso il sindaco - per il giorno dei funerali».

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