Il marmo di Carrara adesso è dei Bin Laden: la «Cpc Marble» dei parenti di Osama ha acquistato le cave amate dagli artisti

Il marmo di Carrara adesso è dei Bin Laden: la «Cpc Marble» dei parenti di Osama ha acquistato le cave amate dagli artisti
di Laura Mattioli
Venerdì 1 Agosto 2014, 14:28 - Ultimo agg. 14:38
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Per più di trenta anni sono stati i principali acquirenti del prezioso marmo di Carrara - lo stesso utilizzato da Michelangelo per creare quei capolavori assoluti che sono il Mosè, il David o la Pietà - tanto che solo nell’ultimo anno avrebbero fatto ordinazioni per circa 40 milioni di euro. Ora la famiglia Bin Laden ha acquistato per 45 milioni di euro gran parte di quelle cave.



È arrivata mercoledì la conferma dell’accordo per l’acquisto da parte della Cpc Marble (società che ha sede a Cipro a cui fanno capo i fratelli e i cugini del defunto capo di Al Qaeda, Osama Bin Laden), del 50% delle azioni della marmi Carrara, un colosso del marmo che detiene il 50% della Sam (Società Apuana Marmi), titolare a sua volta di un terzo delle cave carraresi.



LE REAZIONI

La notizia ha fatto storcere il naso ai carraresi, dato che i concessionari delle cave sono sempre stati del posto. E quelle preziose “miniere” sono quasi un tutt’uno con la città, ne sono la cornice naturale. È subito alle spalle del centro storico che si innalzano le Alpi Apuane con i tre bacini marmiferi di Colonnata, Fantiscritti e Torano. Ed è da queste tre vallate e dalle loro cave che da duemila anni viene estratto il marmo. Gli antichi romani, le officine medievali, i grandi artisti rinascimentali e moderni hanno intrecciato le loro vicende a quelle delle cave. E Carrara è famosa in tutto il mondo proprio per quel marmo bianchissimo e prezioso. Insomma l’ennesimo marchio d’eccellenza del nostro Paese che cambia bandiera.



Ora si chiedono gli abitanti del posto: le cave saranno considerate arabe? In più la comunità non sembra gradire l’accostamento con quel cognome ingombrante. Ma un portavoce della società araba ha voluto subito tranquillizzare precisando che «da tempo la famiglia Bin Laden aveva diseredato e messo al bando Osama, appena saputo dell’organizzazione terroristica di cui si era messo a capo».



Il sindaco di Carrara, Angelo Zubbani garantisce per la famiglia araba: «Sono perfettamente informato su chi c’è dietro questa manovra, li conosciamo da trenta anni. Mi sarei preoccupato di più se fossero stati cinesi, perché loro portano via i blocchi interi. Questi imprenditori invece lavorano nella trasformazione e realizzano opere importanti in Arabia Saudita, dagli aeroporti alle moschee».



IL GIRO D’AFFARI

Proprio due giorni fa l'assessore alle infrastrutture della Regione Toscana, Vincenzo Ceccarelli, aveva fatto il punto sull'industria estrattiva del marmo nel contesto apuo-versiliese. Nel 2013 nel solo territorio comunale di Carrara risultavano attive 80 cave da cui sono state estratte 922.540 tonnellate di marmo in blocchi. Duemila tonnellate sono state impiegate per uso industriale e 1 milione e 24 mila tonnellate per usi ornamentali.



Il gruppo Cpc (della Saudi Bin Laden Group), i cui proprietari sarebbero appunto i fratelli e i cugini di Osama, è un colosso specializzato nella costruzioni di grattacieli, ponti, residenze di lusso con un giro d’affari di 40 miliardi di euro. Solo quest’anno la famiglia Bin Laden ha stanziato venti miliardi di dollari per operazioni in tutto il mondo, tra cui proprio l’acquisto delle cave. Così se qualcuno grida allo scandalo e parla di «arabizzazione delle cave di Michelangelo», c’è chi vede l’operazione con grande ottimismo come gli imprenditori locali, che annusano investimenti milionari e perfino un aumento dei posti di lavoro.