Bullizzata nella scuola perché porta la mascherina: «Mi sento isolata, ho paura»

Roma, bullizzata a scuola perché porta la mascherina: «Mi sento isolata, ho paura»
Roma, bullizzata a scuola perché porta la mascherina: «Mi sento isolata, ho paura»
Alessandro Rosidi Alessandro Rosi
Giovedì 6 Ottobre 2022, 15:58 - Ultimo agg. 7 Ottobre, 10:10
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«Ancora che porti questa mascherina?». Bullizzata a scuola perché vuole proteggersi dal Covid. Per Chiara (ndf) entrare in classe è diventato un incubo. E solo perché è più attenta degli altri compagni nei confronti del virus. Se prima non aver addosso in dispositivo di protezione individuale era motivo di sguardi sdegnosi, se non disgustati, ora tutto sembra essersi capovolto. 

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Bullizzata a scuola perché porta la mascherina, la famiglia

Chiara frequenta un liceo del quartiere Monteverde.

Ha 14 anni. È una ragazza timida, premurosa. Anche perché la madre lavora nel campo medico e le ha da sempre insegnato che è meglio prevenire per curare. «Mi sento isolata», racconta. «Mi prendono in giro perché indosso la mascherina, ma io voglio essere sicura di non prendere il covid. Ho paura«.

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Le regole negli istituti

Da quest’anno non c’è più l’obbligo di indossare in classe le mascherine, tranne che per studenti e personale fragile, individuati dal medico competente. Ma chi vuole, invece, può. L’utilizzo della mascherina FfP2 è invece obbligatorio a chi abbia sintomi che possano essere compatibili con quelli del covid: raffreddore, febbre e altri simili.

 

I casi crescono a Roma

Salgono i contagi nel Lazio. A ottobre c’è stata una, lenta, risalita. E martedì scorso si è arrivati a 4.722 nella Regione governata da Zingaretti. Un andamento simile a quello degli anni scorsi: con l’arrivo dell’inverno i coronavirus circolano di più. Ma, quando si può, sempre meglio proteggersi: soprattutto nei luoghi affollati come i mezzi pubblici e le scuole. Le mascherine sono un simbolo di un’epoca, quella pandemica, che si cerca di eliminare il più velocemente possibile, come i brutti ricordi. Ma non può diventare motivo di discriminazione. 

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