Massimo Benetton, morto il campione di kayak: è annegato con la sua canoa in un torrente in Trentino

Il 55enne è stato sbalzato dalla sua piccola imbarcazione ed è annegato, mentre stava scendendo il tumultuoso corso d'acqua assieme ad un gruppo di amici

Massimo Benetton, morto il campione di kayak: è annegato con la sua canoa in un torrente in Trentino
Massimo Benetton, morto il campione di kayak: è annegato con la sua canoa in un torrente in Trentino
di Riccardo Benedet ed Emanuela Furlan
Giovedì 25 Maggio 2023, 12:06 - Ultimo agg. 12:42
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Era un campione di canoa Massimo Benetton, il cinquantacinquenne di Meolo che martedì sera, 23 maggio, è scomparso nelle gelide acque del torrente Aurino a Campo Tures, in Trentino-Alto Adige, durante un'escursione con gli amici. Il 55enne è stato sbalzato dalla sua piccola imbarcazione ed è annegato, mentre stava scendendo il tumultuoso corso d'acqua assieme ad un gruppo di amici. La comitiva aveva iniziato la discesa del torrente verso le 20 di martedì scorso quando, probabilmente a causa delle forti correnti, Benetton avrebbe perso il controllo del kayak ed è finito in acqua senza riuscire a riemergere e a risalire sul natante, travolto dalle correnti del fiume. Massimo Benetton aveva dedicato la vita sua passione più grande, quella del kayak, che lo aveva portato a diventare campione di discesa e precursore della disciplina del freestyle. A Treviso era un volto noto: aveva lavorato per più di un decennio nella storica bottega Pinarello di via Casa di Ricovero.

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LA PASSIONE PER LO SPORT
«Era come un fratello, sportivamente sono nato insieme a lui-  racconta il canoista trevigiano campione del mondo Nicola Zamuner - ha iniziato con noi al Canoa Club Piave, il suo club d'appartenenza, in cui si è formato atleticamente. È stato un formidabile discesista della categoria doppia con Ludovico Sartor.

Noi tre insieme abbiamo conquistato il primo titolo italiano nella gara a squadre a Sondrio nel 1998». Vittoria dopo vittoria, Benetton è poi passato alla disciplina del freestyle, specialità che premia evoluzioni e acrobazie nelle acque più difficili. «È stato un precursore di questo sport, un pioniere di queste competizioni, partecipando anche ai campionati mondiali». Una passione che Benetton non abbandonava mai e che lo coinvolgeva a tal punto da costruire personalmente le proprie canoe. «Per me è una grande mancanza - ricorda Zamuner - non dimenticherò mai tutte le sere passate insieme a navigare sul Piave».

IL RICORDO DEI PINARELLO
«Ha lavorato con noi nel negozio in centro per più di dieci ann - racconta Fausto Pinarello -  era un ragazzo di una disponibilità e gentilezza unica, come meccanico era il numero uno». Anche in negozio era ovviamente ben nota la sua passione per il kayak. «Più volte è venuto a lavoro raccontando di aver passato la nottata a costruire una canoa: questo è un classico esempio che dimostra quanto profondamente tenesse a questo sport. Viveva per quello». Fausto Pinarello lo ricorda con grande affetto: «Era un ragazzo stupendo, sempre cordiale. Ricordo le sue battute ma anche le sue massime di saggezza, a dimostrazione della sua grande maturità». Oltre all'aspetto umano, Benetton era ben voluto anche per quello professionale: «Era un meccanico formidabile, infatti quando si è trasferito ci è dispiaciuto molto. Gli prestavo sempre volentieri la mia bicicletta perché sapevo che quando me l'avrebbe restituita sarebbe tornata meglio di prima». Anche Carla Pinarello ha ben impresso il suo amore per la canoa: «Massimo accumulava sempre tutte le ferie in modo da poter andare nelle Filippine con i suoi kayak. La sua passione l'ha portato in giro per il mondo». «Era un ragazzo con cui non si poteva non andare d'accordo - continua Carla Pinarello - aveva un ottimo rapporto con tutti, colleghi e clienti. Nonostante si fosse trasferito ci sentivamo ancora, non mancava mai di fare a tutti gli auguri per le festività». Sempre con il sorriso sulle labbra e la battuta pronta, Massimo Benetton era disponibile e attento: «Con mio padre Nanni andava molto d'accordo, l'aiutava anche ad attraversare la strada».

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