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Matteo Messina Denaro, ecco gli “eredi” di Dalla Chiesa protagonisti del blitz: il bis dell’arresto di Riina

Cento uomini del Ros e del Gis dentro la clinica in cui è stato catturato il boss

Matteo Messina Denaro, ecco gli eredi di Dalla Chiesa protagonisti del blitz: il bis dell arresto di Riina
Matteo Messina Denaro, ecco gli “eredi” di Dalla Chiesa protagonisti del blitz: il bis dell’arresto di Riina
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Lunedì 16 Gennaio 2023, 22:43 - Ultimo agg. : 17 Gennaio, 10:16
3 Minuti di Lettura

Lo aspettavano in 100: tutti carabinieri ultraspecializzati del Ros e del Gis. E quando lo hanno bloccato, senza che lui opponesse resistenza, solo a qual punto si sono accorti tutti quello che stava succedendo. Scegliere di arrestare Matteo Messina Denaro in una clinica, dove ci sono pazienti e familiari, era un’operazione che solo i reparti speciali potevano mettere a segno. Così, mentre il grande pubblico riscopre la figura del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nella serie televisiva trasmessa dalla Rai, “gli eredi” della sua lezione mettono a segno l’arresto dell’ultimo super latitante di Cosa nostra. 
A distanza di trenta anni da Totò Riina è ancora una volta il Ros - Raggruppamento operativo speciale, comandato dal generale Pasquale Angelosanto - ad agire in Sicilia, dopo essersi infiltrato in quei feudi dove i criminali si sentono più sicuri.
È il 1990 quando nasce il Raggruppamento operativo speciale proprio dalle ceneri del Nucleo speciale antiterrorismo creato a Torino nel 1974 dal generale Dalla Chiesa per contrastare il fenomeno. La sua caratteristica è stata fin dall’inizio un innovativo metodo investigativo. Una delle prime squadre - quella guidata dal “capitano Ultimo” a Milano nel 1991 - si autodefiniva “unità militare combattente” ed è la stessa che ha ammanettato Riina 30 anni fa.

APPROFONDIMENTI
Ecco come è stato arrestato Messina Denaro
Lucio Arcidiacono, il colonello che lo ha fermato: «Non sembrava il classico mafioso»
Il generale Mori (che arrestò Riina): «È la fine di Cosa Nostra»

Il metodo

Il metodo anticrimine, che ha contribuito agli inizi degli anni ‘80 alla disarticolazione dei più importanti gruppi terroristici attivi in Italia, quali le Brigate rosse, Prima linea, Nuclei armati rivoluzionari, è stato, poi, adottato per il contrasto a qualsiasi forma di criminalità organizzata. L’obiettivo è rimasto quello di conoscere prima in maniera approfondita il fenomeno, il gruppo criminale, per procedere alla sua disarticolazione. Le loro tecniche investigative sembrano aver realmente preoccupato i capi di Cosa nostra. Tanto che dopo l’arresto di Bernardo Provenzano, viene trovato un libro sul comodino del covo, ed è quello pubblicato da “Ultimo”, dal titolo “Tecnica anticrimine”. Ci sono pagine intere sottolineate, soprattutto dove vengono citati gli insegnamenti di Dalla Chiesa.

 

Ieri mattina, molti uomini del Ros sono intervenuti a volto scoperto a Palermo, mentre hanno mantenuto fisso il Mefisto sul viso, per nascondere l’identità, tutti gli uomini del Gis, il Gruppo intervento speciale, istituito in piena emergenza terrorismo quando ministro dell’Interno era Francesco Cossiga. Gli uomini dedicati alle operazioni antiterrorismo e antiguerriglia arrivarono dall’allora 1° Battaglione Carabinieri paracadutisti “Tuscania”, dal quale tutt’oggi provengono. Il co-fondatore è considerato una figura quasi mitica, il comandante Alfa. Tra le operazioni più celebri: la riacquisizione del controllo del supercarcere di Trani nel 1980, battesimo del fuoco per il neocostituito reparto, e ancora interventi per la liberazione di ostaggi, condotti a seguito di sequestri di persona a scopo di lucro e dimostrativi. E poi la cattura di pericolosi latitanti e boss di mafia, come il numero due di Cosa Nostra Geraldino Messina e Domenico Cutrì, boss della ‘ndrangheta.

Reparto d’élite dell’Arma dei carabinieri, è qualificato come Forza speciale (TIER1) delle Forze Armate Italiane, insieme al Col Moschin dell’Esercito, al Gruppo Operativo Incursori del ComSubIn della Marina, e al 17º Stormo incursori dell’Aeronautica Militare. Nato nel 1978 come unità d’élite delle Forze dell’ordine (teste di cuoio), dal 2000 opera in diversi teatri di guerra (Balcani, Afghanistan, Iraq, Corno d’Africa), nonché in tutti i paesi dove le sedi diplomatiche italiane si trovano più a rischio, e nel 2004 è stata validata come unità delle forze speciali italiane, predisposta per ogni tipo di operazione speciale ad alto rischio nei teatri internazionali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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