Roma, medico si spaccia per Mattarella per un'assunzione al Gemelli: «Pronto, sono il Presidente»

Lo specialista, fingendosi il Capo dello Stato al telefono, ha raccomandato se stesso per ottenere un lavoro: indagato

Roma, medico si spaccia per Mattarella per farsi assumere al Gemelli: «Pronto, sono il Presidente»
Roma, medico si spaccia per Mattarella per farsi assumere al Gemelli: «Pronto, sono il Presidente»
di Valentina Errante
Mercoledì 22 Febbraio 2023, 22:40 - Ultimo agg. 23 Febbraio, 17:21
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Evidentemente lavorare al Policlinico Gemelli era un sogno da realizzare ad ogni costo e, non disponendo di altri strumenti, l’urologo 56enne ha pensato di ricorrere a una via tipicamente italiana: la raccomandazione del parente importante. Ma non aveva neppure quella e allora ha deciso di inventarla. E dovendo millantare ha scelto la persona più importante: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma non è andata bene e il suo nome è finito sul registro degli indagati della procura di Roma con le ipotesi di sostituzione di persona e falso. 

LA RACCOMANDAZIONE
Il goffo piano viene messo in atto con una serie di bizzarre telefonate sui cellulari dei vertici dell’ospedale.

Prima l’annuncio da parte della presidenza e poi la chiamata di una persona che sosteneva di essere Mattarella. Il sedicente presidente illustrava la situazione del nipote: bravissimo medico, con un curriculum straordinario, che si trovava negli Stati Uniti ed era desideroso di tornare a casa. A quel punto la risposta era ovvia: tra lo stupore e la scontata cortesia, la richiesta di un curriculum, che arriva poco dopo: è un susseguirsi di successi professionali, accademici e scientifici e professionali, in Italia e soprattutto all’estero. Studi in California, master, abilitazione all’insegnamento anche in Oregon, centinaia di pubblicazioni, docenza all’estero e importanti esperienze in chirurgia robotica. In effetti nulla da eccepire. 

Qualche giorno dopo, viene fissato anche un colloquio. Il medico si presenta puntuale, parla di sé, spiega di avere anche un master in gestione aziendale e, soprattutto, consegna una lettera intestata alla Presidenza della Repubblica. Anche in questo caso, ma per iscritto, vengono tessute le sue lodi e si parla dell’alto profilo professionale. La firma, ovviamente, è di Sergio Mattarella. 

LA DENUNCIA
Qualche giorno dopo, come era prevedibile, la verità salta fuori. Il dirigente si confronta con il primario di Urologia, gli racconta della telefonata di Mattarella e a quel punto il medico dice di essere stato contattato anche lui da qualcuno che si è qualificato come Mattarella e per raccomandare il nipote. Ma non sono i soli: anche altri erano stati chiamati. Il sedicente presidente della Repubblica aveva sollecitato tanta gente all’interno dell’ospedale per fare pressioni e promuovere l’assunzione del nipote. 

E così questa volta dal Gemelli parte la chiamata per il Quirinale. Ma quello vero. Al Colle, ovviamente nessuno sa nulla. Anzi assicurano che il capo dello Stato non ha raccomandato nessuno. Così l’ospedale decide di denunciare. 

LE INDAGINI
I pm Francesco Gualtieri e Giulia Guccione, titolari del fascicolo ipotizzano prima contro ignoti i reati di sostituzione di persona e falso, visto che è stata consegnata anche una lettera manoscritta dal Presidente e intestata al Quirinale. Le indagini sono brevi. L’urologo, prima di mandare il curriculum, ha chiamato il dirigente dal suo numero di cellulare, senza usare alcuna accortezza. Identificarlo è semplicissimo e così non solo non è riuscito a ottenere il posto di lavoro che desiderava, ma rischia anche di finire a processo. 
 

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