Melania Rea, Parolisi chiede di uscire dal carcere per studiare Legge

Parolisi chiede di uscire dal carcere per studiare Legge
Parolisi chiede di uscire dal carcere per studiare Legge
di Teodora Poeta
Martedì 16 Giugno 2020, 10:36 - Ultimo agg. 17:19
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Da ex caporal maggiore degradato dopo la sentenza passata in giudicato ad aspirante avvocato perché oggi a questo aspira Salvatore Parolisi che a gennaio, così come ha ammesso uno dei suoi legali, Nicodemo Gentile, ha presentato una richiesta per seguire alcune lezioni direttamente nella facoltà di Giurisprudenza dov’è iscritto. Nessuna richiesta di permessi premio, insomma, almeno non fino ad oggi per quel che si sa, ma una domanda per la formazione universitaria che i detenuti posso fare. A decidere anche in questo caso dovrà essere sempre il magistrato di sorveglianza. 

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Parolisi si è sempre comportato da detenuto modello sin da quando, a luglio del 2011, non è stato arrestato per l’omicidio di sua moglie Melania Rea, una giovane mamma all’epoca 29enne originaria di Somma Vesuviana. In Cassazione il militare 41enne è stato condannato a 20 anni di reclusione per aver ucciso la moglie con 35 coltellate nel bosco di Civitella del Tronto in provincia di Teramo, ma lui si è sempre proclamato innocente. Per i giudici della Suprema corte il suo comportamento è stato quello di un uomo «falso e doppio»​.
 

 

Un delitto d’impeto commesso perché stretto tra la relazione con l’amante, pure lei una soldatessa, e quel matrimonio a cui non sapeva mettere fine. Da mesi, ormai, si parla della possibilità di Parolisi di poter chiedere i permessi premio come da suo diritto dopo aver scontato metà della pena, aver avuto una buona condotta e partecipato all’opera di rieducazione. Ma è stato lo stesso fratello di Melania, Michele Rea, recentemente, a dire: «L’ergastolo purtroppo lo abbiamo preso noi e non lui che è riuscito ad accedere anche al rito abbreviato».

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