Nonnina chiama i carabinieri: «Voglio suicidarmi». Sul tavolo un grosso coltello da cucina: la salvano due “angeli” in divisa

Nonnina chiama i carabinieri: «Voglio suicidarmi». Sul tavolo un grosso coltello da cucina: la salvano due “angeli” in divisa
di Tranquillino Cavallo
Martedì 1 Settembre 2020, 21:51 - Ultimo agg. 3 Settembre, 08:40
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«Pronto carabinieri, voglio suicidarmi». La telefonata al 112 è giunta alle 9 di domenica mattina. A comporre il numero del pronto intervento una nonnina ultraottantenne di Mesagne che al centralino ha chiesto aiuto, manifestando la volontà di suicidarsi. Probabilmente, però, più che un tentativo di suicidio la signora voleva richiamare su di sé un po' di attenzione.

Non conoscendo le reali intenzioni dell'anziana, comunque, il carabiniere di turno ha cercato di tranquillizare la donna al telefono mentre inviava una richiesta di intervento al comando della polizia locale di Mesagne. E in breve tempo la pattuglia con due agenti ha raggiunto l’abitazione della donna, nel centro storico di Mesagne. Fortunatamente la porta era aperta. Una volta entrati in casa, però, gli agenti hanno notato che sul tavolo della cucina era appoggiato un coltello, con una lama da 30 centimetri. Un vigile urbano ha, dunque, provveduto a farlo sparire mentre la signora inziava a raccontare le sue preoccupazioni. Una lunga confessione e tanta preoccupazione per ciò che le era accaduto la settimana precedente quando i servizi sociali del Comune l’avevano fatta ricoverare in una casa di riposo. Lei, però, lì non ci voleva stare e aveva fatto ritorno a casa. Ma si era lasciata andare. Non cucinava, non dormiva, non aveva voglia di fare nulla. Così, per porre fine a quella triste esistenza aveva deciso di ammazzarsi. Fortunatamente, però, in un barlume di lucidità ha deciso di chiedere aiuto. 

E l'opera di ascolto paziente da parte dei due agenti è stata sufficiente a farla sfogare e arassenerarla. Tanto è bastato alla nonnina per rianimarsi e accettare del cibo da parte dei vicini. Il caso è stato subito preso in carico dai servizi sociali del Comune che già seguivano la nonnina.
 
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