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Messina Denaro, scoperto il terzo covo in cui ha vissuto il boss. Nell'altra casa appunti e un poster del "Padrino"

Gli aggiornamenti in tempo reale dopo l'arresto del boss mafioso a Palermo

Matteo Messina Denaro, Il boss diserta il processo stragi, sedia vuota. Sequestrata la casa della mamma di Bonafede
Matteo Messina Denaro, Il boss diserta il processo stragi, sedia vuota. Sequestrata la casa della mamma di Bonafede
Giovedì 19 Gennaio 2023, 10:46 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 06:27

Comandante del Ros: covi ripuliti? È un'ipotesi, non si può confermare

«Non siamo in grado di dire se qualcuno sia andato prima. Mi auguro che se ci sia stato qualcuno abbia lasciato qualche traccia. È un' ipotesi, ma allo stato non siamo in grado di confermarla». Lo ha detto il comandante del Ros, Pasquale Angelosanto, a Porta a Porta, rispondendo in merito all'eventualità che qualcuno possa essere entrato nei covi di Messina Denaro subito dopo il suo arresto e prima degli investigatori, portando via documenti importanti.

Nel primo covo trovato poster de "Il padrino"

Nel primo covo di Matteo Messina Denaro perquisito dal Ros, a Campobello di Mazara, i carabinieri hanno trovato anche un poster con il volto de "Il padrino", quello interpretato nell'omonimo film di Marlon Brando. L'immagine è una stampato in con il primo piano del padrino, che indossa il papillon e una rosa rossa alla sua destra, molto simile alla locandina del film di Francis Ford Coppola in cui il protagonista - Marlon Brnado appunto - interpreta il personaggio di don Vito Corleone.

Trovati documenti con sigle nel primo covo di Messina Denaro

Sono stati ritrovati alcuni documenti nel primo covo di Matteo Messina Denaro perquisito dal Ros, a Campobello di Mazara, dove il boss viveva da almeno sei mesi. Sulla documentazione, repertata e ora all'analisi del Ris, secondo quanto si apprende ci sarebbero alcune sigle e numeri di telefono che al momento non indicherebbero le tracce di un libro mastro. I controlli all'interno dell'abitazione in vicolo San Vito sono comunque tutt'ora in corso.

Scoperto il terzo covo in cui ha vissuto il boss

La Polizia ha scoperto un terzo covo in cui ha vissuto il boss Messina Denaro. Si tratta di un appartamento che si trova sempre a Campobello di Mazara, il paese cui sono stati individuati gli altri due rifugi del capomafia. Il terzo covo è stato perquisito. Secondo quanto si apprende è vuoto. L'appartamento è in vendita. Gli inquirenti stanno accertando chi sia il proprietario.

Nel covo trovato libro mastro con i conti del boss

Numeri, nomi, sigle. Ecco cosa c'è sul libro mastro, un taccuino scritto a mano, trovato nel covo del boss Matteo Messina Denaro. Tra i documenti ritrovati nell'appartamento di via CB 31 a Campobello di Mazara (Trapani) gli investigatori, che da due giorni setacciano ogni angolo della casa, c'è questo taccuino da cui emergerebbe una rete di relazioni del capomafia in fuga per 30 anni. Non si sa ancora molto del contenuto, che dovrò essere decifrato, ma per gli inquirenti potrebbe trattarsi di un 'repertò molto importante.

Pm: "Denaro è custode di verità inerenti alle pagine più cupe della storia italiana"

Matteo Messina Denaro è «verosimilmente custode di verità inerenti le pagine più cupe della storia repubblicana». È uno dei passaggi della richiesta di convalida della procura di Palermo per Giovanni Luppino, l'autista del boss arrestato lunedì mattina con il latitante.

Pm: "Lunga latitanza grazie ai fiancheggiatori di fiducia"

«Costituisce fatto notorio che l'autista di una figura di spicco di una organizzazione criminale come quella mafiosa sia necessariamente soggetto di assoluta fiducia della persona 'accompagnatà». Lo scrivono i pm della Dda di Palermo nella richiesta di convalida per Giovanni Luppino, l'autista di Messina Denaro. Il gip Fabio Pilato ha convalidato l'arresto. «Nessun elemento può allo stato consentire di ritenere che una figura che è letteralmente riuscita a trascorrere indisturbata circa 30 anni di latitanza, si sia attorniata di figure inconsapevoli dei compiti svolti e dei connessi rischi, ed anzi, l'incredibile durata di questa latitanza milita in senso decisamente opposto, conducendo a ritenere che proprio l'estrema fiducia e il legame saldato con le figure dei suoi stessi fiancheggiatori abbia in qualche modo contribuito alla procrastinazione del tempo della sua cattura che, altrimenti, sarebbe potuta effettivamente intervenire anche in tempi più risalenti», scrivono ancora i pm.

Prima chemio per il boss, niente videoconferenza

Il boss Matteo Messina Denaro avrebbe rinunciato a essere presente in videoconferenza, dal carcere de L'Aquila, con l'aula bunker di Caltanissetta a causa della sua prima seduta di chemioterapia a cui viene sottoposto in queste ore all'interno dell'istituto penitenziario. A quanto si apprende da fonti informate, sarebbe stata allestita un'apposita stanza non molto distante dalla sua cella dove Messina Denaro si sottopone alle cure.

Al momento non c'è certezza, in virtù di questa necessità medica, su quali saranno le intenzioni del boss di Cosa Nostra in merito all'eventuale sua partecipazione alle prossime udienze del processo. Nell'aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta, intorno alle 11, l'udienza del processo a Matteo Messina Denaro è stata poi rinviata al 9 marzo «per consentire al difensore di essere presente».

Udienza processo stragi rinviata al 9 marzo

L'udienza del processo a Matteo Messina Denaro accusato di essere il mandante delle stragi di Capaci e via D'Amelio è stata rinviata al 9 marzo «per consentire al difensore di essere presente». Lo ha deciso il presidente della Corte d'Assise di Caltanissetta Maria Carmela Giannazzo, dopo che oggi il boss ha deciso di non assistere all'udienza in videoconferenza dal carcere de L«Aquila. Uno dei due difensori d'ufficio del boss, l'avvocato Salvatore Baglio, ha comunicato di avere ricevuto una delega orale dal difensore di fiducia nominato da Messina Denaro, la nipote Lorenza Guttadauro, ed ha chiesto i termini a difesa.

Messina Denaro rinuncia a essere presente in videoconferenza dal carcere

Il boss Matteo Messina Denaro ha rinnunciato a essere presente in videoconferenza dal carcere de L'Aquila, dove si trova detenuto, con l'aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta dove si sta svolgendo il processo in cui è imputato come mandante delle stragi di Capaci e via D'Amelio. Lo ha comunicato il presidente della Corte d'Assise d'appello.

 

 

In corso l'udienza di convalida dell'arresto dell'autista del boss

È in corso nell'aula bunker del carcere palermitano di Pagliarelli l'udienza di convalida dell'arresto di Giovanni Luppino, il cinquantanovenne di Campobello di Mazara che ha accompagnato il boss Matteo Messina Denaro, lunedì scorso, alla clinica la Maddalena di Palermo. Luppino è stato arrestato insieme al capomafia e risponde di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena. In udienza, davanti al gip che dovrà decidere se convalidare la misura e disporre per l'indagato la custodia cautelare in carcere, per la procura c'è il pm della Dda Piero Padova.

Tre immobili sequestrati

La casa della mamma di Andrea Bonafede è il terzo appartamento che viene sequestrato a Campobello di Mazara, dopo l'arresto del capomafia latitante Matteo Messina Denaro. L'attenzione degli investigatori è concentrata su chi ha contribuito alla latitanza del boss che, almeno negli ultimi sei mesi, avrebbe vissuto a Campobello di Mazara. I due covi e la casa disabitata della mamma di Bonafede si trovano in un'area di 500 metri, nel quartiere Guaguana. Il primo covo, quello di vicolo San Vito, è quello più vicino all'uscita del paese, a pochi chilometri dallo svincolo autostradale. Il secondo, individuato ieri, invece, è in via Maggiore Toselli, una traversa di via Vittorio Emanuele II. La casa della mamma di Bonafede, invece, è all'incrocio tra via Marsala e via Cusmano. In questa abitazione Andrea Bonafede ha trascorso la sua giovinezza. Ora vive a Castelvetrano.

 

 

 

Attivato il videocollegamento, ma la sedia è vuota

È stato attivato il videocollegamento dell'aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta con il carcere di massima sicurezza dell'Aquila, dove è detenuto Matteo Messina Denaro. C'è attesa in aula per la presenza del boss. Non si sa ancora se l'ex latitante si presenterà. Il collegamento inquadra una sala bianca con una sedia, al momento vuota

Sequestrata la casa della mamma di Andrea Bonafede

È stata posta sotto sequestro la casa di proprietà della mamma di Andrea Bonafede, l'alias utilizzato dal boss Matteo Messina Denaro durante la sua latitanza. La casa si trova all'angolo tra la via Marsala e la via Cusmano a Campobello di Mazara. L'appartamento a pian terreno ha due ingressi. Da tempo però la casa è disabitata. La mamma di Bonafede vive nella casa di Tre Fontane insieme a una delle sue figlie.

Matteo Messina Denaro, le ultime notiziePotrebbe apparire questa mattina in videoconferenza il boss mafioso Matteo Messina Denaro arrestato lunedì mattina a Palermo. Riprenderà alle 9.30, davanti alla Corte d'appello di Caltanissetta, l'udienza che vede imputato l'ex latitante, accusato di essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D'Amelio. È la prima udienza di un processo dopo la cattura del padrino di Castelvetrano.

Ieri il procuratore generale Antonino Patti ha confermato all'Adnkronos che «non vi è alcun impedimento» per celebrare il processo e che «è già stata predisposta la videoconferenza».

Il provvedimento sulla celebrazione del processo è stato regolarmente notificato all'imputato. Fino ad ora Matteo Messina Denaro, condannato in primo grado all'ergastolo, è stato giudicato da latitante e tutto il processo si è celebrato in sua assenza.

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