Meteo, nessun primato: non è l’ottobre più caldo

Meteo, nessun primato: non è l’ottobre più caldo
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 2 Novembre 2022, 07:26 - Ultimo agg. 17:56
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A Napoli abbiamo avuto l’ottobre più caldo di sempre. Ma è davvero così? No, a leggere i dati registrati dall’Osservatorio Meteorologico dell’Università Federico II. La stazione meteo annessa al Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse ha sede sullo splendido edificio storico di Largo San Marcellino e istituita il 29 ottobre 1860, ha una serie di dati registrati dal 1872 in poi. L’ottobrata 2022 ha registrato una media di 20.8 gradi e confrontando la media di ciascun ottobre da allora a oggi si evince che i valori sono stati superati per ben undici volte. L’ottobre record? Quello del 1932 quando si ebbe una media mensile di 21.6 gradi. Allora sarà stato l’ottobre più siccitoso di sempre? Nemmeno stavolta non abbiamo un primato: a ottobre sono caduti 32.6 millimetri di pioggia, ma prima di questo valore ci sono altre tredici volte in cui è avvenuto di peggio: gli ottobri neri sono stati quelli del 1967 e del 1969 quando non cadde neanche una goccia di pioggia. 

È stato un ottobre caldo, non c’è alcun dubbio, ma guai gridare al record, e se proprio dobbiamo assegnare la maglia nera per l’ottobrata più calda di sempre abbiamo una data precisa: 1932. In quell’anno la media mensile si fermò su 21.6 gradi. Nel corso del secolo scorso però, la media mensile si fermò numerose volte sopra i 20.8 gradi registrati quest’anno. «È stato un ottobre caldo ma negli ultimi 150 anni (noi abbiamo dati dal 1872 in poi) ci sono stati 9 altri anni più caldi, e 2 ugualmente caldi» spiega il professor Nicola Scafetta, docente di Meteorologia e Climatologia dell’Università di Napoli Federico II e responsabile dell’Osservatorio Meteorologico federiciano, che ha appena pubblicato il libro divulgativo a più autori su tematiche scientifiche e finanziarie legate ai cambiamenti climatici «Dialoghi sul Clima tra Emergenza e Conoscenza» (Rubettino).

L’ottobre più caldo in assoluto da quando registrano e catalogano le temperature, è avvenuto nel 1932 con 21.6 gradi, poi nel 2004 con 21.4, nel 1900 con 21.3, 1948 e 2012 con 21, nel 1935, 1964, 1990 e 1997 con 20.9.

Stessi valori dell’ottobre 2022 ci sono stati nel 1942 e nel recente 2018. Nel 1953 invece la media fu di 20.7, mentre 1886, 1895, 1967, 2006, 2013 e 2014 registrarono 20.6. «Il 2014 inoltre fu un anche piuttosto caldo e siccitoso, appena 0.6 millimetri di pioggia, quindi peggio di quest’anno che comunque ha registrato 32.6 millimetri di pioggia» aggiunge Scafetta. «Ma in assoluto il 1967 e 1969 furono ancora più asciutti: zero millimetri di media in tutto ottobre».

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«Queste condizioni meteorologiche di tempo mite stanno coinvolgendo non solo l’Italia ma anche l’Europa a causa dell’anticiclone africano che è risalito fino ai Paesi del Nord e sta portando aria calda, poche piogge e bel tempo» prosegue il docente federiciano. «Ma non è lo stesso nel resto del mondo. Il motivo meteorologico è da cercarsi nella circolazione dell’atmosfera indotta da un prolungato raffreddamento dell’Oceano Pacifico equatoriale (condizione generata da La Niña) che ha indotto anche un indebolimento del ciclone Islandese che ha favorito la risalita verso l’Europa dell’anticiclone africano». Scafetta aggiunge poi un particolare: «Nel 2018 avevo predetto che il 2022 sarebbe stato siccitoso proprio grazie allo studio di queste dinamiche meteorologiche collegate a La Niña. Quindi, questo fenomeno ha a che fare con le dinamiche meteorologiche più che con i cambiamenti climatici». Secondo l’Organizzazione Mondiale della Meteorologia, La Niña, iniziata nel settembre 2020, ha il 70% delle probabilità di continuare almeno per tutto l’inverno boreale, per poi probabilmente attenuarsi tra gennaio e l’inizio della primavera boreale 2023. È definito «triplo tuffo» (triple dip) e si tratta di un evento molto raro, l’ultima volta avvenne nel 1950.

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