Mia, come cambia il nuovo reddito di cittadinanza per single e famiglie? Requisiti, importi e simulazione: ecco la nuova Misura di Inclusione Attiva

Dal primo settembre sostituirà la misura introdotta nel 2019 dal M5s. Ora sarà riservata ai nuclei con Isee non oltre i 7.200 euro, abbassando decisamente l'asticella precedente che era fissata a 9.360 euro

Mia, come cambia il nuovo reddito di cittadinanza per single e famiglie? Requisiti, mporti e simulazione: cosa sappiamo
Mia, come cambia il nuovo reddito di cittadinanza per single e famiglie? Requisiti, mporti e simulazione: cosa sappiamo
di Mario Landi
Martedì 7 Marzo 2023, 09:51 - Ultimo agg. 8 Marzo, 09:40
4 Minuti di Lettura

Qualcuno dovrà dirgli addio, qualcun altro lo vedrà modificato (al ribasso). Il vecchio reddito di cittadinanza va in soffitta, sostituito dalla "Misura per l'inclusione attiva", la Mia. Dal primo settembre sostituirà la misura introdotta nel 2019 dal M5s. Ora sarà riservata ai nuclei con Isee non oltre i 7.200 euro, abbassando decisamente l'asticella precedente che era fissata a 9.360 euro. 

I nuovi assegni

Per i nuclei senza persone "occupabili" il nuovo assegno partirà da 500 euro (quota riservata ai single) e avrà una durata iniziale di 18 mesi (passati i quali per chiedere di nuovo la prestazione bisognerà aspettare un mese). Ne beneficeranno anche gli occupabili, ai quali la legge di Bilancio ha concesso solo sette mesi di reddito di cittadinanza nel 2023, ma rispetto al sussidio dei Cinquestelle, “Mia” avrà importi ridotti (solo 375 euro al mese) e una durata iniziale di appena 12 mesi. Questa la soluzione escogitata dal ministero del Lavoro per spegnere i motori al reddito di cittadinanza e incentivare i percettori attivabili, circa 400mila attualmente, a trovare un’occupazione. La riforma, sintetizzata in un decreto del Lavoro che conta 12 articoli, dovrebbe arrivare in Cdm la settimana prossima.  

Cosa cambia per le famiglie

I risparmi sono stati stimati in circa tre miliardi.

Le due platee di riferimento sono quelle di famiglie povere con persone non occupabili e famiglie al cui interno ci sono invece persone in grado di lavorare. Per i primi (dove è presente un minorenne, un anziano o un disabile) il nuovo assegno sarà massimo di 6mila euro, moltiplicato per la scala di equivalenza della composizione familiare, tenendo conto delle categorie deboli. Il massimo in questo caso è 2.2, che farebbe lievitare l'assegno fino a 13.200 euro annui. Per la seconda platea, nella quale non sono presenti categorie deboli, i 6mila euro si riducono a 4.500. 

Mia, ecco il nuovo Reddito di cittadinanza: l’assegno ridotto a 375 euro per i nuclei senza minori, disabili e anziani

La simulazione: famiglia senza occupabili

Il sussidio attuale potrà essere chiesto fino al 31 agosto e comunque continuerà a essere erogato solo fino a dicembre. «Mia – si legge nella bozza di decreto del Lavoro – è una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa, finalizzata all’affrancamento dalla condizione di povertà e all’effettivo inserimento nella società e nel mondo del lavoro». Per i nuclei familiari al cui interno vi sia almeno un componente con disabilità o minorenne o con almeno sessant’anni di età, il beneficio corrisponderà a un’integrazione del reddito fino alla soglia di 6mila euro annui moltiplicata per la scala di equivalenza del nucleo. A questo proposito: i componenti minorenni o maggiorenni che usufruiscono dell’assegno unico e universale non saranno conteggiati nella scala di equivalenza (a ciascuno di essi verrà riconosciuto un importo mensile della “Mia” in misura fissa pari a 50 euro). Ai non occupabili l’assegno sarà erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi e potrà essere rinnovato, dopo un mese di stop, per periodi ulteriori di dodici mesi.  

Il secondo caso: se occupabile, taglio al sussidio

Per quanto riguarda invece gli attivabili, il beneficio sarà riconosciuto nella misura ridotta del 25% (4.800 euro annui) e per un periodo non superiore a dodici mesi, decorsi i quali potrà essere rinnovato per un periodo ulteriore di sei mesi. Chiaramente i percettori in condizione di lavorare che non seguiranno i corsi di formazione previsti o rifiuteranno il lavoro perderanno il diritto all’assegno.

Single occupabile col reddito? Ora al massimo 375 euro

Un single percettore del reddito ma occupabile, che prima riceveva 500 euro, adesso ne avrà al massimo 375. Il nuovo sistema punta alla maggiore occupabilità, tanto che «in caso di partecipazione a percorsi di politica attiva del lavoro che prevedano indennità o benefici, o di accettazione di offerte di lavoro, la compatibilità con il beneficio (la Mia, ndr) previsto dal presente articolo è riconosciuta entro il limite annuo di 3.000 euro lordi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA