L'EMERGENZA IMMIGRAZIONE

Migranti, affonda barca a Lampedusa: tra i dispersi anche 2 bambini. Michel: «Presto discussione su ridistribuzione in Ue»

Un barchino di sei metri è affondato nelle acque antistanti a Lampedusa

Migranti, affonda barca: 4 dispersi, anche 2 bambini di sei mesi e sei anni
Migranti, affonda barca: 4 dispersi, anche 2 bambini di sei mesi e sei anni
Lunedì 5 Dicembre 2022, 12:14 - Ultimo agg. 20:47

Sindaco Lampedusa: «Qui numeri da capogiro, la Ue è ferma»

«Il naufragio è avvenuto in acque Sar maltesi, dove sono intervenute le nostre motovedette. È inconcepibile che ci siano Stati Ue che non adempiano al dovere, non dico di accoglienza, ma quanto meno di soccorso e che l'Europa davanti a simili atteggiamenti non prenda posizione, salvo poi scandalizzarsi davanti alla questione delle navi ong». A dirlo all'Adnkronos è il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, dopo l'ennesimo naufragio. In 33, tra cui 3 donne e 7 minori, sono stati tratti in salvo da un peschereccio in acque internazionali. Una donna avrebbe riferito ai soccorritori di aver perso i due figli, un neonato e un bimbo di 6 anni. All'appello mancherebbero anche altri due uomini. I superstiti sono stati trasbordati su una motovedetta della Capitaneria di porto e condotti a Lampedusa. «L'Italia non si è mai tirata indietro di fronte a un soccorso - dice adesso Mannino -, ma serve un intervento strutturale e organico. Invece, mentre noi continuiamo a contare i morti l'Europa resta ferma e in silenzio. Lo ripeto ormai da cinque mesi: è necessario un intervento forte con la collaborazione tra tutti gli Stati membri e cambiare il prima possibile il regolamento di Dublino». Sulla più grande delle Pelagie in poco più di cinque mesi il sindaco Mannino ha già accolto 18 vittime. «Cinque erano bambini e poi ci sono i dispersi, oltre 10, dei quali non abbiamo notizie e neppure corpi a cui dare degna sepoltura», dice il primo cittadino che da giugno indossa la fascia tricolore. Una macabra contabilità che si aggiunge ai «numeri da capogiro» degli arrivi. «Dall'inizio dell'anno sono passate da qui circa 90mila persone», spiega Mannino, sottolineando «le conseguenze anche pratiche» che gli approdi hanno sulla sua piccola isola. Dalla gestione dei rifiuti prodotti dall'hotspot e sul molo Favaloro «a cui non riusciamo a far fronte dal punto di vista economico» a quella delle sepolture dei migranti. «All'ufficio Anagrafe abbiamo solo due persone, perennemente impegnate nelle pratiche per i migranti giunti cadaveri - ammette con amarezza -. C'è una procedura complessa dal nullaosta che deve essere rilasciato dalla Procura alla ricerca di posti nei cimiteri di tutta la Sicilia».  Dal Governo Meloni, però, l'Amministrazione comunale di Lampedusa ha ricevuto le prime risposte. Nei giorni scorsi il sindaco è volato a Roma. «Ci sono stati garantiti degli interventi e alcuni aiuti sono subito arrivati, come il finanziamento straordinario per far fronte al costo esagerato dello smaltimento dei rifiuti. Altri interventi dovrebbero essere contenuti nella manovra. Dal Governo nazionale c'è stata un'apertura e ho riscontrato attenzione verso il nostro territorio». Il problema per il primo cittadino resta, comunque, l'Europa. «L'Italia, al di là delle politiche del Governo che possono essere condivise o meno, non si tira mai indietro di fronte a un soccorso, ma il fenomeno migratorio ha bisogno di una risposta europea. Una risposta strutturale e organica. Adesso».

Michel, presto discussione su ridistribuzione migranti in Ue

«Presto dovremo decidere con gli Stati membri come distribuire i migranti che entrano in Europa attraverso il principio della solidarietà, è una discussione che dovremo affrontare nelle prossime settimane e mesi». Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel nel corso della conferenza stampa col primo ministro sloveno Robert Golob.

Tunisia, sventata partenza verso l'Italia

La Guardia costiera tunisina ha bloccato ieri al largo di Monastir un'operazione di migrazione clandestina verso le coste italiane: sono state tratte in salvo 22 persone, tra cui tre bambini e un giovane siriano, che si trovavano a bordo di un'imbarcazione in difficoltà. Lo ha riferito il sindacato distrettuale della base marittima di Monastir, come riportato dalla radio Mosaique Fm. I migranti soccorsi sono stati trasferiti al porto di Sayada (Monastir) e consegnati agli agenti della Guardia nazionale.

Geo Barents, il migrante più giovane ha appena 10 anni

Ha affrontato la traversata del Mediterraneo da solo. Quindici ore in balia delle onde prima che il team della Geo Barents raggiungesse il gommone sovraccarico e insicuro su cui viaggiava. Ha appena 10 anni il più giovane dei naufraghi soccorsi nelle scorse ore dalla nave umanitaria di Msf. Il sogno di raggiungere l'Europa lo condivideva con il fratello che, però, non è riuscito a partire dalla Libia. A raccontarlo ai soccorritori tra le lacrime è stato lo stesso piccolo superstite. «Quando l'abbiamo preso dal gommone - spiega Fulvia Conte, responsabile delle attività di ricerca e soccorso di Msf sulla Geo Barents - è scoppiato a piangere. Ci ha detto che suo fratello non era riuscito a imbarcarsi sullo stesso gommone e che adesso è solo e non ha contatti con nessuno dei suoi familiari».   A bordo della Geo Barents ci sono al momento 164 persone tra cui 14 donne e circa 50 minori non accompagnati. Nelle ultime 24 ore il team di Msf ha condotto due operazioni di salvataggio: ieri pomeriggio in 74 sono stati tratti in salvo mentre viaggiavano su un gommone. «Erano stremati dopo essere rimasti in mare da 15 ore», dice Fulvia Conte. Stamani la seconda operazione: 90 tra cui più di 35 minori e 5 donne. A bordo anche un bambino di appena 12 anni. Tutti adesso stanno ricevendo le prime cure mediche e psicologiche. «Stiamo fornendo loro i beni di prima necessità - spiegano dall'ong -: un pasto caldo, acqua, la possibilità di farsi delle docce e cambiarsi i vestiti zuppi di acqua e benzina». «Si stanno riprendendo da un viaggio molto difficile - conclude la responsabile delle attività di ricerca e soccorso di Msf sulla Geo Barents -.

Nelle prossime ore rimarremo in questo tratto di mare nell'eventualità in cui ci sia qualcuno che ha bisogno del nostro aiuto in quella che sappiamo essere la rotta migratoria più mortale al mondo». 

Lampedusa, nel centro di contrada Imbriacola dove fino a sabato c'erano 76 persone, ora ce ne sono 400

Quattro sbarchi, con un totale di 144 persone, si sono registrati, a partire dall'alba, a Lampedusa. Sui diversi barchini, intercettati nelle acque antistanti alle isole Pelagie, c'erano gruppi di 33, 35, 33 e 43 migranti, fra cui 22 minorenni. Tutti - originari di Guinea, Mali, Burkina Faso, Camerun, Costa d'Avorio e Senegal - hanno dichiarato di essere partiti da Sfax in Tunisia. Ieri, a Lampedusa, si erano registrati 5 sbarchi con un totale di 202 migranti, fra cui i 32 salvati dopo che il barchino di ferro di 6 metri sul quale viaggiavano è colato a picco. All'hotspot di contrada Imbriacola, dove fino a sabato c'erano 76 persone, adesso ci sono oltre 400 ospiti.

Altri 103 migranti soccorsi al largo della Libia, minacce da motovedetta della Guardia costiera libica

Un'operazione di soccorso è stata condotta dalla Humanity 1 e dalla Louise Michel in acque internazionali al largo della Libia: 103 persone sono state recuperate a bordo. Durante l'intervento, informano le ong, le navi umanitarie sono state «assaltate verbalmente» dall'equipaggio - armato con una mitragliatrice - di una motovedetta libica arrivata sul posto. In aiuto ad un gommone in difficoltà è arrivate la Louise Michel, che ha informato la Humanity 1, imbarcazione più capiente. Quest'ultima ha preso a bordo i naufraghi: alcuni soffrivano di ipotermia; tra di loro bambini piccoli e a una donna incinta. Un'ostetrica è stata in grado di fornire loro le cure di emergenza necessarie. «I centri di coordinamento dei soccorsi competenti, compresi quelli di Malta e dell'Italia - spiega Sos Humanity - sono stati informati dell'imbarcazione in difficoltà, dell'avvio delle operazioni di soccorso e delle ragioni della necessità di prendersi cura dei sopravvissuti a bordo di Humanity 1, e sono stati invitati al coordinamento da telefono e posta elettronica. Tuttavia, le autorità competenti non hanno adempiuto al loro dovere di coordinamento».

Sindaco Lampedusa, Filippo Mannino: «Intervenga l'Europa»

«Intervenga l'Europa. C'è troppo silenzio e troppo immobilismo attorno a questi morti». Lo ha detto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, in merito all'ennesimo naufragio registrato ieri sera nelle acque antistanti alla più grande delle isole Pelagie. Quattro i migranti dispersi, fra cui due fratellini di 6 mesi e 6 anni. Mannino, eletto sindaco a fine dello scorso giugno, dice: «In poco più di 5 mesi ho accolto e dato bare a 18 persone, fra cui tantissimi bambini. Ma ci sono stati anche i dispersi, tantissimi di cui non è stato trovato nemmeno il cadavere. Intervenga l'Europa. Serve cambiare immediatamente il regolamento di Dublino e serve, concretamente, una collaborazione tra gli Stati membri».

Portopalo (Ragusa), sbarcati la scorsa notte 39 uomini originari del Bangladesh

Sono sbarcati in banchina al porto di Pozzallo , poco dopo le 2 della scorsa notte, i 39 migranti che erano stati soccorsi da una motovedetta della Guardia costiera a largo delle coste siciliane, a Sud di Portopalo. I migranti, tutti uomini, sono originari del Bangladesh.

A Lampedusa migranti portati in ospedale

Quattro dei 32 migranti salvati ieri sera a Lampedusa, dopo che erano finiti in acqua perché il barchino di ferro sul quale viaggiavano è affondato, sono stati portati, subito dopo l'approdo a molo Favarolo, al Poliambulatorio. Le emergenze mediche erano dovute allo stato di ipotermia e al fatto che qualcuno aveva bevuto acqua di mare. Appena venerdì, altri 40 migranti - fra cui 7 donne e un bambino - sono stati salvati dopo che la loro imbarcazione si è ribaltata a 40 miglia dalla costa di Lampedusa. Tre i dispersi che, secondo le ipotesi, potrebbero essere rimasti imprigionati nello scafo del natante.

Geo Barents, 164 persone a bordo: anche bimbo di 10 anni

Questa mattina i team di Medici senza frontiere a bordo della Geo Barents hanno effettuato una seconda operazione di salvataggio: 90 persone, di cui oltre 35 minori e 5 donne, che viaggiavano su un gommone. A bordo ci sono adesso 164 sopravvissuti, tra cui 14 donne e circa 50 minori non accompagnati. Il più piccolo di loro ha soli 10 anni.

 

Emergenza sbarchi - Tra i dispersi del naufragio di ieri notte a Lampedusa ci sono anche due bambini. Ieri sera un barchino di 6 metri è affondato nelle acque antistanti a Lampedusa. Trentadue migranti, fra cui 3 donne, sono stati salvati dalla motovedetta Cp327 della Guardia Costiera.

Vi sono però quattro dispersi, fra cui due bambini di 6 mesi e 6 anni i cui genitori sono sbarcati - insieme agli altri 30 migrati - a Lampedusa.

Gli altri due di cui non si hanno più notizie sono due uomini.

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