Migranti, sbarcano solo i fragili: la metà sono minori. Le Ong: resteremo qui

Scendono donne, bimbi e famiglie. Inchiesta sulla presenza di scafisti

Migranti, sbarcano solo i fragili: la metà sono minori. Le Ong: resteremo qui
Migranti, sbarcano solo i fragili: la metà sono minori. Le Ong: resteremo qui
di Cristiana Mangani
Lunedì 7 Novembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 19:10
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Tre minori e un neonato sono i primi a sbarcare a Catania. L’impegno del governo italiano era quello di far scendere i fragili, le donne e i bambini. E così è stato. Ma le centinaia di persone arrivate nel porto siciliano non chiudono la partita: ne aprono una più complessa, di tipo legale e politico. Visto che il comandante della Humanity 1, che batte bandiera tedesca, ha già dichiarato che non ripartirà, finché anche l’ultimo migrante non sarà sceso dalla nave. «Il nostro capitano Joachim Ebeling è stato contattato dalle autorità affinché lasci il porto - ha spiegato la portavoce della Ong - Ha risposto alla email e ha spiegato che non può farlo e che rimarremo qui assieme ai sopravvissuti finché non saranno sbarcati». 

Il braccio di ferro, dunque, continua. La posizione del Viminale rimane quella iniziale. E a ribadirlo è stato lo stesso ministro Matteo Piantedosi, ieri, durante una visita a Venezia, dove ha trovato alcune persone che protestavano e lo invitavano a far scendere i migranti. «I manifestanti chiedono di far scendere i migranti, infatti li abbiamo fatti scendere - ha spiegato -.

I 35 rimasti a bordo? Vale la direttiva firmata con i colleghi (il decreto interministeriale sottoscritto con Matteo Salvini e Guido Crosetto), quelle regole sono chiare». 

Quindi sbarcano donne incinte e minori. «Non deflettiamo dal dovere dell’umanità e della solidarietà – ha assicurato Piantedosi – ma nel rispetto della legge». Riguardo al piano normativo sul quale potrebbe spostarsi la querelle con le ong, ha concluso: «Come diceva Cicerone, l’interpretazione del diritto genera anche fantasie». Intanto, un’inchiesta sulla possibile presenza degli scafisti sulle navi è stata aperta dalla procura di Catania: le indagini della Squadra mobile mirano a individuare se tra le persone soccorse nel Mediterraneo, ci siano anche i trafficanti di uomini. Un dato balza agli occhi: più della metà delle persone sbarcate sono minori, e quasi tutti non accompagnati. Cento sulla Humanity 1, almeno altri 56 sulla Geo Barents. 

La giornata di ieri è cominciata con la motovedetta che ha notificato al comandante della Humanity 1 l’ordine di lasciare le acque territoriali dopo lo sbarco nel porto di Catania dei fragili: 144 passeggeri sbarcati, con 35 rimasti sulla nave perché non considerati fragili o a rischio. Il decreto interministeriale porta la firma dei ministri dell’Interno (Piantedosi), della Difesa (Crosetto) e delle Infrastrutture (Salvini): una copertura politica completa, dunque, che ribadisce la volontà del governo di mantenere una linea dura contro le ong. Un modo anche per ricordare all’Europa che non può lavarsene totalmente le mani.

Nella stessa giornata è stata inviata ad attraccare anche la nave Geo Barents di Medici senza frontiere. Le operazioni si sono concluse con 357 persone sbarcate e 215 rimaste a bordo. Anche per loro è stato firmato il decreto per lasciare immediatamente il porto, dopo che le operazioni di soccorso sono state completate. E anche Msf ha contestato la decisione annunciando che non lascerà Catania, perché «un’operazione di soccorso - hanno affermato - si può considerare terminata solamente una volta che tutti i sopravvissuti sono stati fatti sbarcare in un luogo sicuro». Il gruppo di migranti accolti sono composti da nuclei familiari, bambini, e molti minori non accompagnati. Sono stati portati al Palaspedini, impianto sportivo del Comune, ma verranno successivamente trasferiti nei centri di accoglienza.

 

Cosa potrebbe accadere? I precedenti fanno scuola. È possibile che, di fronte al rifiuto di uscire dal porto da parte dei comandanti delle navi, possa intervenire la magistratura per sequestrare le imbarcazioni. Questo, però, vorrebbe dire far sbarcare tutti. Humanity, nel frattempo, ha presentato ricorso al Tar del Lazio, e questo farà allungare i tempi. Anche se per i migranti, una volta a terra, potrebbe arrivare un decreto di espulsione.  

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Intanto altre due navi restano al largo delle coste del catanese: la tedesca Rise Above, con a bordo 90 persone, e la norvegese Ocean Viking, con 234 migranti, con quest’ultima che è fuori dalle acque territoriali italiane, ma naviga vicino al suo “confine”. Riguardo a Rise Above è possibile che il ministero decida di concedere lo sbarco, perché è una nave piccola e la situazione a bordo è incandescente. Anche se, nel frattempo, Alarm Phone ha lanciato una nuova allerta: altre 500 persone sono in mare, dopo essere fuggite dalla Libia.

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