Migranti, 80 vittime e 113 dispersi al largo della Libia, fermato uno scafista. Un omicidio al Cara di Bari

Migranti, 80 vittime e 113 dispersi al largo della Libia, fermato uno scafista. Un omicidio al Cara di Bari
Lunedì 8 Maggio 2017, 15:24 - Ultimo agg. 9 Maggio, 10:05
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È alla fonda davanti il porto di Catania la nave Sirio della Marina Militare con a bordo 541 migranti salvati durante sei operazioni di soccorso nel mare Mediterraneo. Lo sbarco avviene con un'imbarcazione più piccola che fa la spola tra il pattugliato d'altura e il molo. La prefettura ha attivato il sistema di accoglienza e assistenza, mentre la squadra mobile della polizia le indagini, coordinate dalla Procura distrettuale di Catania, per individuare eventuali scafisti.



POZZALLO: ANCHE UNO SCAFISTA FRA I 408 SBARCATI
Uno dei presunti scafisti dei quattro gommoni, con a bordo complessivamente 408 migranti sbarcati a Pozzallo, è stato fermato dalla squadra mobile della Questura di Ragusa. È il somalo Nasrudin I Said, di 19 anni, indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Altri scafisti, hanno ricostruito i testimoni, sono rientrati Libia con un altro gommone dopo avere smontato i motori e lasciato alla deriva i natanti in attesa dell'arrivo dei soccorritori in acque internazionali. La Squadra Mobile ha arrestato anche un marocchino che ha tentato l'ingresso clandestinamente che era destinatario di un ordine di carcerazione per furti e rapine commessi a Padova nel 2013. Nel 2017 nell'Hotspot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 3.908 migranti in occasione di 13 approdi. Gli scafisti fermati quest'anno sono stati 38, quattro dei quali minorenni.

80 VITTIME
Lo scafista sarebbe stato fra i piloti del gommone che  due giorni fa si è rovesciato dopo avere imbarcato acqua tra le circa ottanta vittime del naufragio avvenuto a largo della Libia. Lo hanno raccontato i sopravvissuti, sentiti su disposizione della Procura di Ragusa, che sono sbarcati ieri a Pozzallo dal cargo danese Alexander Maerks. La tragedia sarebbe avvenuta intorno alle 8, quando il gommone ha cominciato a imbarcare acqua e si è rovesciato. I superstiti sono riusciti a sopravvivere restando aggrappati al natante. Sono rimasti in acqua per molte ore. Il sostituto procuratore Marco Rota ha disposto gli atti urgenti dell'inchiesta, per naufragio colposo, delegando le indagini alla squadra mobile della polizia di Stato di Ragusa. Accertamenti sono in corso anche per accertare se la tragedia è avvenuta in acque libiche o internazionali.  Inoltre la notizia della morte per annegamento di un altro scafista è stata confermata alla polizia di stato da diversi sopravvissuti.

I testimoni hanno raccontato che durante la navigazione il gommone con a bordo circa 120 persone, probabilmente per l'eccesso di carico, ha cominciato ad imbarcare acqua e si è ribaltato, facendo cadere tutti i migranti in mare. Solo una quarantina riuscivano ad aggrapparsi al natante in arrivo della nave mercantile «Alexander Maersk». Il comandante del cargo danese ha confermato il naufragio e rivelato che alcuni dei cadaveri sono stati recuperati da un' altra nave impegnata nei soccorsi. Le indagini sono tuttora in corso e mentre un team sta ascoltando i superstiti, un'altra squadra di investigatori ha individuato altri sospettati di essere gli scafisti degli altri natanti soccorsi dalla nave mercantile.


113 DISPERSI
Almeno 113 persone sono disperse in mare dopo il naufragio di un gommone avvenuto ieri al largo di Az Zawiyah, in Libia. Ne dà notizia Flavio Di Giacomo, portavoce dell'Oim. Le operazioni di soccorso, effettuate dalla Guardia costiera libica insieme ad alcuni pescatori, sono riuscite a salvare solo sette persone, sei uomini e una donna. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, raccolte da Oim Libia, sul gommone si trovavano 120 persone tra cui 30 donne e 9 bambini.



OMICIDIO AL CARA
Un giovane di nazionalità nigeriana, di 22 anni, è morto dopo essere stato accoltellato da un connazionale, rimasto anch'egli gravemente ferito, nel corso di un litigio avvenuto all'interno del Centro richiedenti asilo di Bari-Palese. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, i due uomini di nazionalità nigeriana hanno avuto un acceso litigo si presume legato all'uso di un contenitore di plastica.

Oliver Uche, di 40 anni, secondo quanto accertato, avrebbe accoltellato Idemudie Austine, di 22 anni, morto poco dopo. A seguito del litigio, anche il 40enne ha riportato lesioni da arma da taglio. È stato soccorso dagli operatori di un'ambulanza del 118 ed ora è ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale San Paolo dove è piantonato dai militari dell' Arma. Il corpo del migrante deceduto è stato portato nel reparto di medicina legale del Policlinico a disposizione del magistrato di turno. Sulla vicenda indagano i carabinieri della Compagnia San Paolo. I rilievi sono stati fatti dalla Sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri.


MISTERO A SIRACUSA
Un pescatore subacqueo, nelle acque del Porto Grande di Siracusa, ha scoperto un cadavere che galleggiava. Il pescatore ha poi chiesto l'intervento dei soccorsi. Alle operazioni di recupero del cadavere hanno provveduto i vigili del fuoco di Siracusa e gli agenti di polizia che hanno avviato le indagini per l'identificazione della vittima. Il corpo, da una prima ricostruzione delle forze dell'ordine, apparterrebbe ad un trentenne di colore, ma gli inquirenti ritengono improbabile che possa trattarsi di un migrante vittima di un naufragio.

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