Milano, corruzione all'Ortomercato: arrestati il dg della Sogemi e due imprenditori

Milano, corruzione all'Ortomercato: arrestati il dg della Sogemi e due imprenditori
Milano, corruzione all'Ortomercato: arrestati il dg della Sogemi e due imprenditori
Martedì 19 Novembre 2019, 11:15 - Ultimo agg. 15:01
2 Minuti di Lettura

Corruzione all'Ortomercato di Milano, tre arresti: la Squadra Mobile del capoluogo lombardo ha eseguito questa mattina un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un dirigente pubblico e di due imprenditori italiani, accusati di corruzione. Gli arrestati sono il direttore generale della Sogemi Stefano Zani e gli imprenditori Giorgio Gnoli e Vincenzo Manco: i tre sono accusati di corruzione nell'ambito delle commesse di facchinaggio assegnate alle cooperative attive all'interno dell'Ortomercato di Milano.

LEGGI ANCHE Roma, tre arresti per corruzione. La denuncia dell'imprenditore

Le indagini sono partite da una denuncia che ha consentito di svelare un sistema di corruzioni «radicato» (in termini di denaro e regalie) messo in piedi dagli amministratori occulti di un consorzio concessionario di servizio in cambio di un trattamento privilegiato in «totale violazione delle normative in materia di evidenza pubblica e di concorrenza».



CHI SONO GLI ARRESTATI 
La Sogemi è controllata dal Comune e gestisce i mercati all'ingrosso di Milano, la realtà produttiva più grande d'Italia che ha un giro d'affari di due miliardi e mezzo di euro. Zani, per cui sono stati disposti gli arresti domiciliari, era già stato indagato nel gennaio scorso per corruzione e turbativa d'asta nell'ambito dello stesso procedimento per una presunta tangente da 2mila euro consegnata il 25 ottobre 2018 da «una delle cooperative che gestiscono il facchinaggio all'interno dell'Ortomercato».

 

 

Domiciliari anche agli altri due indagati Giorgio Gnoli e Vincenzo Manco. Il primo è l'amministratore della «Ageas Impresa Consortile Lombarda srl», una delle società che si occupano di facchinaggio nell'Ortomercato; Manco è un dipendente della cooperativa, a cui viene contestata anche l'istigazione alla corruzione. Secondo quanto emerge dal provvedimento firmato dal gip Carlo Ottone De Marchi, l'11 gennaio 2018 i due avrebbero tentato di convincere un ispettore dell'Ortomercato con offerte e promesse di denaro. Il dipendente ha però rifiutato e quattro mesi dopo ha ricevuto a casa un proiettile con un messaggio minatorio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA