Duomo Milano, vigilante preso in ostaggio e fatto inginocchiare. La procura: «È escluso il terrorismo»

Duomo Milano, vigilante preso in ostaggio e fatto inginocchiare. Il pm: «Terrorismo escluso»
Duomo Milano, vigilante preso in ostaggio e fatto inginocchiare. Il pm: «Terrorismo escluso»
Mercoledì 12 Agosto 2020, 14:03 - Ultimo agg. 13 Agosto, 10:21
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Paura questa mattina nella cattedrale simbolo di Milano dove, per sfuggire a un banale controllo di polizia, uno straniero con piccoli precedenti è entrato di corsa nel Duomo, spintonando una guardia giurata, e una volta dentro ha preso in ostaggio un altro vigilante, puntandogli un coltello e facendolo inginocchiare, fino a quando, fronteggiato dalla polizia, non è stato immobilizzato. L'uomo così è stato arrestato mentre la guardia giurata ne è uscita illesa, grazie al sangue freddo degli agenti. Per la città, però, sono stati minuti lunghissimi, e da più parti ora ci si interroga sulla facilità di compiere gesti simili nonostante tutti i dispositivi di sicurezza nella piazza cuore del capoluogo lombardo. L'allarme è giunto alla centrale operativa di via Fatebenefratelli alle 13.01, ma in quel preciso momento già alcuni agenti di due volanti di passaggio in piazza Duomo stavano intervenendo. 

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Tutto infatti si è risolto in un lampo: alle 13.12 infatti il 118 è intervenuto all'interno dell'edificio religioso chiamato dal 112 ed era già tutto finito. Dieci minuti ad alta tensione causati da un uomo, un egiziano di 26 anni, in Italia con un regolare permesso di soggiorno e con qualche precedente. Il pool antiterrorismo della Procura di Milano, guidato da Alberto Nobili, e gli investigatori della Digos stanno effettuando accertamenti. Al momento, però, non si sa perché l'uomo abbia deciso di compiere questa azione anche se in passato avrebbe avuto già reazioni impulsive di fronte alle divise, dato che alle spalle ha una 'rapina impropria' (in genere quando si reagisce durante un furto) e una resistenza a pubblico ufficiale. E a Malpensa, nel 2016, ne aveva combinata una simile: dopo un furto nel duty-free, tramutato ancora una volta dalla sua reazione esagerata in rapina, si era infilato nella zona vietata dell'aeroporto causando una caccia all'uomo. Per quella bravata si era fatto 5 mesi di carcere, e forse questa volta gli andrà peggio. Dalle prime verifiche comunque niente farebbe pensare che si tratti di un esaltato, tanto che al momento non gli viene contestata un'azione con finalità terroristiche. Sulle prime aveva solo detto di chiamarsi 'Cristianò, ma non è il suo vero nome. Al momento non si è avuta certezza nemmeno del luogo in cui abita. Lui aveva detto ai poliziotti di «abitare nel Duomo» ma si ritiene solo una frase sconclusionata. Peraltro non avrebbe mai pronunciato frasi a sfondo politico o religioso anche se il nome che si è attribuito sulle prime è certamente curioso, e sono in corso accertamenti anche per stabilire se possa essere copto. Di lui con certezza si sa solo che è entrato in Italia nel 2011 per un ricongiungimento famigliare con i genitori, emesso dalla Questura di Savona. 

  

La sua azione ha ovviamente suscitato anche reazioni politiche: «La grave aggressione avvenuta in Duomo non è che l'ultimo episodio di una città sempre più insicura - ha scritto su Fb Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera - con l'aggravante che la violenza è entrata questa volta nel luogo più sacro di Milano. Non si contano più gli episodi violenti dello spaccio e della movida fuori controllo. La città ha bisogno di sicurezza. Ultimata la stagione dei flirt con Beppe Grillo, il sindaco Sala dovrà metterci la testa. Campagna elettorale permettendo». Per il commissario provinciale milanese della Lega, Stefano Bolognini «l'episodio di oggi è un fatto gravissimo, ed è l'ultimo di una lunga serie che ha caratterizzato Milano in queste settimane». Gli ha fatto eco l'assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, Riccardo De Corato: «Le forze della Polizia Locale sono disperse nella città per garantire la vigilanza alle piste ciclabili assurde e invece dovrebbero essere impiegati per la Sicurezza».
 

 

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