Milano, reddito di cittadinanza grazie ai documenti falsi: maxi indagine alle Poste con 50 indagati

Milano, reddito di cittadinanza grazie ai documenti falsi: maxi indagine alle Poste con 50 indagati
Milano, reddito di cittadinanza grazie ai documenti falsi: maxi indagine alle Poste con 50 indagati
Giovedì 14 Ottobre 2021, 08:37 - Ultimo agg. 13:22
2 Minuti di Lettura

Reddito di cittadinanza grazie a documenti falsi: quando arrivavano davanti allo sportello delle Poste dimostravano però di non padroneggiare la lingua italiana e questo viavai di persone (durato un anno) che pressavano per avere la carta prepagata ha destato sospetti. La truffa è stata scoperta e interrotta dalla Polizia a Milano. Più di 50 persone sono state denunciate. 

Come funzionava il meccanismo illegale messo in piedi dagli indagati? Gli stranieri si presentavano agli uffici postali di Milano per incassare il reddito di cittadinanza ma non sapevano parlare italiano. È così che il compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Milano ha dato avvio all'indagine che ha portato all'individuazione di oltre cinquanta soggetti che hanno percepito, o tentato di percepire, il reddito di cittadinanza senza averne diritto.

VIDEO Milano, reddito cittadinanza con documenti falsi: 50 denunce e 8 perquisizioni

I 50 sono stati denunciati. È stato così smantellato un vero e proprio sodalizio criminale che organizzava l'ingresso in Italia di soggetti provenienti dalla Romania, dall'Austria e dalla Germania per recarsi presso gli uffici postali milanesi al fine di ricevere la card, che ritiravano dietro presentazione di documenti falsificati.

L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano e dal servizio polizia postale e della comunicazioni di Roma, è iniziata nel settembre del 2020 e ha portato nel tempo all'arresto di due soggetti trovati in possesso di documentazione falsa, all'esecuzione di otto perquisizioni e al ritrovamento di carte prepagate, ricevute di presentazione dell'istanza del reddito di cittadinanza, nonché dei messaggi che gli interessati si scambiavano via chat per concordare viaggi e permanenza sul territorio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA