Milano, truffa su finti «microquadri» di Leonardo: 200 clienti raggirati. Arrestate due persone

L'inchiesta nel campo di arte e criptovalute. A una donna sottratti con l'inganno 125mila euro

Truffa su finti «microquadri» di Leonardo: 200 clienti raggirati. Arrestate due persone
Truffa su finti «microquadri» di Leonardo: 200 clienti raggirati. Arrestate due persone
Martedì 21 Settembre 2021, 12:52 - Ultimo agg. 18:56
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Uno si spacciava per avvocato, l'altro per consulente finanziario. Due persone sono state arrestate a Milano e sono finite ai domiciliari su ordinanza del gip Guido Salvini in un'inchiesta su una «complessa e bizzarra truffa nel campo delle opere d'arte e delle criptovalute». I due arrestati sono il 46enne Francesco Colucci, che si faceva passare per avvocato, e il 49enne Davide Cuccato, che si muoveva come consulente finanziario senza averne titolo.

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Dalle indagini dell'aggiunto di Milano Eugenio Fusco e del pm Carlo Scalas e della Gdf è emerso che una donna è stata raggirata per 125mila euro, che dovevano servire sulla carta in parte per l'acquisto di 12 finti «microquadri nascosti nei quadri di Leonardo da Vinci» e 32 'frazioni digitali' di opere della pittrice Alina Ciuciu (estranea alle indagini).

La truffa avrebbe coinvolto «200 clienti». Stando all'ordinanza, eseguita dal Nucleo operativo metropolitano della Gdf di Milano, alla donna sarebbe stato «proposto di aderire ad un fondo di investimento che aveva come finalità quella di diffondere una International Web Gallery creando una rappresentazione digitalizzata delle più importanti opere d'arte».

Ogni opera, le veniva spiegato con accattivanti brochure, «sarebbe stata frazionata in singole porzioni di cui chi avesse aderito al fondo sarebbe divenuto proprietario e il titolo di proprietà sarebbe stato costituito per ciascuna frazione da un 'token', una sorta di gettone digitale il cui valore sarebbe rapidamente salito nel giro di pochi anni», così dicevano, «sino a decuplicarsi 'per effetto automatico della crescita di valore dell'arte mondialè». Nell'inchiesta sono indagate altre tre persone, tra cui Aleita Khorochilova, «che si presentava nella sua veste di 'responsabile commerciale' della società Xchampion, a suo dire una holding con sede a Singapore, fondata da magnati asiatici, che stava per aprire una serie di succursali in Europa». Altri clienti, circa 200 in totale, sarebbero stati raggirati con un meccanismo simile alla «catena di Sant'Antonio» e i soldi intascati con le presunte truffe sarebbero finiti in Svizzera.

Parte del denaro investito dalla donna, «pari a 24mila euro veniva asseritamente destinato all'acquisto di 12 'microquadri nascosti nei quadri di Leonardo da Vinci' scoperti da un 'esperto'», sedicente tale, «mentre 16mila euro sarebbero serviti per acquistare 32 Token Art di quadri della pittrice Alina Ciuciu, sponsorizzata dal noto critico d'arte Vittorio Sgarbi (estraneo alle indagini)». Gli arrestati sono anche accusati di esercizio abusivo della professione e Colucci pure di «possesso di segni contraffatti» (finti distintivi della polizia), ricettazione di beni di interesse archeologico, come un «cratere campano del IV secolo A.C.», introduzione e ricettazione in Italia di orologi di lusso contraffatti.

Anche finti contatori online

Tra gli strumenti inventati dagli autori della truffa c'era anche «un fantomatico 'contatore' online» per indicare l'aumento di valore degli inesistenti 'microquadri' frutto di una fantasiosa «scoperta scientifica» all'interno dei capolavori di Leonardo. Dall'ordinanza del gip di Milano Guido Salvini emerge l'«inconsistenza ed il carattere truffaldino» delle operazioni proposte con una garanzia di guadagno alla principale vittima, una donna che ha versato 125 mila euro, la quale, annota il giudice è stata raggirata anche «attraverso l'utilizzo di termini tecnici come token, blockchain e smart contract» che «servivano piuttosto per confonderla e suggestionarla».

Il gip poi, nel suo provvedimento, riporta anche le deposizioni di altre persone finite nel mirino dei truffatori, che sarebbero circa 200, in base a una lista trovata durante una perquisizione a cara di Davide Cuccato. Una per esempio ha raccontato di aver ricevuto la proposta di «acquistare i microquadri il cui prezzo era fissato in 2000 euro ciascuno e che nel giro di non molto tempo avrebbero assunto il valore di 20.000 euro ciascuno». Una proposta per cui aveva «investito con vari bonifici ben 70.000 euro» e sulla quale, non avendo ricevuto a garanzia dell'investimento, «aveva cominciato a nutrire dubbi». La truffa, che avrebbe portato a «ingenti guadagni», visto il numero dei clienti, secondo le indagini, sarebbe stata messa a segno anche grazie a «richiami di natura esoterica» legati alla scoperta dei microquadri «che tuttavia si è risolta in un puro e semplice inganno». 

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