Monte Rosa, morte assiderate due giovani alpiniste piemontesi: erano rimaste bloccate per maltempo a 4.000 metri

Monte Rosa, due alpiniste piemontesi muoiono assiderate: erano rimaste bloccate per maltempo
Monte Rosa, due alpiniste piemontesi muoiono assiderate: erano rimaste bloccate per maltempo
Domenica 4 Luglio 2021, 08:04 - Ultimo agg. 5 Luglio, 07:04
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Assiderate a 4.000 metri di quota dopo ore passate a cercare una via di fuga dalla bufera. Così hanno perso la vita Martina Svilpo, di 29 anni, residente a Crevoladossola (Verbania), e Paola Viscardi, di 28 anni, residente a Trontano (Verbania). La 'morte bianca' le ha prese sulla Piramide Vincent, nel massiccio del Monte Rosa, un'ascensione alpinistica in alta quota che è considerata 'facile'. Con loro c'era anche Valerio Zonna, di 27 anni, di Pettenasco (Novara), che se l'è cavata con gravi congelamenti alle mani ma non è in pericolo di vita.

Monte Rosa, la tragedia

La cordata era salita sabato pomeriggio sulla cima nonostante le pessime previsioni meteorologiche.

In fase di discesa hanno perso la traccia e hanno iniziato a vagare sul ghiacciaio con scarsa visibilità. In quota è scoppiato un temporale, poi la bufera con forte vento e temperature percepite fino a meno 10 gradi. Alle 14 i tre hanno chiesto aiuto alla Centrale unica del soccorso di Aosta senza però riuscire a indicare la loro posizione esatta. I contatti telefonici si sono interrotti. L'elicottero ha più volte tentato un sorvolo nella zona. Poi una nuova telefonata con maggiori informazioni e i tre, nel tardo pomeriggio, sono stati avvistati a 4.150 metri, poco sotto la vetta. Impossibile però atterrare e recuperarli a causa del maltempo. Dal rifugio Mantova è quindi partita una squadra a piedi formata da tecnici del Soccorso alpino valdostano: in serata hanno raggiunto i tre alpinisti in mezzo alla bufera.

Le due ragazze, che non riuscivano più a camminare a causa di congelamenti agli arti inferiori, sono state letteralmente caricate a spalle e portate a valle. Martina Svilpo ha avuto un arresto cardiaco fatale poco sopra la capanna Gnifetti, l'amica è invece arrivata viva al rifugio Mantova dove il medico del 118 per due ore ha cercato disperatamente di rianimarla. Tutto inutile: nella notte anche Paola Viscardi è morta. L'elicottero di Air Zermatt, autorizzato al volo notturno, è atterrato poco dopo davanti al rifugio, ha caricato Valerio Zolla e l'ha trasportato in Svizzera, dove è stato ricoverato in ospedale. Alle operazioni hanno partecipato anche i soccorritori di Alagna e gli uomini del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Cervinia, a cui sono affidate le indagini. «In cinque minuti il meteo è cambiato e la bufera ci ha bloccati in quota», ha raccontato Zolla. «Come sto? Vi lascio immaginare...», si limita a dire il giovane alpinista di Pettenasco (Novara). «Ricordo il freddo, tanto freddo, mi sono tolto i guanti per darli a una delle due ragazze. Ho fatto il possibile per aiutare i soccorritori...».

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Le due ragazze erano molto conosciute in val d'Ossola e amavano andare in montagna assieme. Solo pochi mesi fa, durante il lockdown, Paola Viscardi scriveva su facebook all'amica: «Torneremo ad abbracciarci su nelle nostre montagne...» con un cuoricino a suggellare il messaggio di amicizia. Sempre ieri un'altra cordata, formata da una coppia italiana, è stata sorpresa dal maltempo sulla via normale del Gran Paradiso. Il Soccorso alpino valdostano, anche in questo caso salito in quota a piedi, ha recuperato i due alpinisti a 3.500 metri di quota e li ha accompagnati a valle senza bisogno di intervento sanitario. E da sabato sulle montagne cuneesi, in Piemonte, è disperso un escursionista 69enne.

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