Caso Moretti, Lupi: è libero di andarsene. Lui: prendo meno di Santoro

Mauro Moretti
Mauro Moretti
Sabato 22 Marzo 2014, 17:06 - Ultimo agg. 23 Marzo, 14:50
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Credo che se un manager ha voglia di andare via libero di trovare sul mercato chi lo assume a uno stipendio maggiore.

All'indomani della polemica nata intorno alle parole dell'Ad di Ferrovie Mauro Moretti («Se mi tagliano lo stipendio me ne vado») interviene così il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Mentre parlando al Corriere della sera Moretti tiene il punto e sottolinea il fatto che la sua retribuzione sia inferiore a quella di Santoro.

Il commento di Lupi. «È un manager efficiente del nostro Stato, ha dimostrato di aver lavorato bene, ma se il padrone, in questo caso lo Stato - ha detto Lupi riferendosi, in visita a Chioggia ai cantieri del Mose per la salvaguardia di Venezia dalle acque alte -, decide che rispetto a quello stipendio bisogna dare un segnale anche nella direzione dei cittadini (perché circa 50 mila euro al mese non mi sembra che siano oggettivamente pochi), giustamente siamo in un mercato libero e credo che se Moretti ha altre offerte, se vuole andare alle Ferrovie tedesche, lo può fare tranquillamente».

La difesa di Moretti. «Ma se io guadagno meno di Santoro», «sono cose che ho già detto altre volte: nulla di nuovo», i sacrifici richiesti a tutti, «io li ho già fatti. Il mio stipendio è già stato tagliato del 50%», si è difeso Moretti. «Non mi sono mai lamentato però faccio notare che prendo la metà del mio predecessore che ha lasciato due miliardi di perdite mentre io le Ferrovie le ho riportate in utile: 450 milioni di utile. Io sono contrario ai tagli lineari e questi sono lineari. Punto. Sono talmente vecchio che non mi importa, non dico queste cose per me. Qui c'è tanta gente brava sotto di me che va pagata. Altrimenti va altrove. L'azienda va gestita al meglio altrimenti le perdite che si accumulano ricadono sui cittadini».

Camusso: ci vuole un tetto. «Un tetto ci vuole, non c'è dubbio», ha detto la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, riguardo agli stipendi dei manager. La sindacalista ha preferito non commentare il caso dell' amministratore delegato della Ferrovie dello Stato: Non intendo discutere delle retribuzioni dei singoli - ha detto a margine del forum di Confcommercio a Cernobbio - noto che in questi anni sono progressivamente diminuite le retribuzioni dei lavoratori e si è alzato il valore delle retribuzioni degli alti manager. Ricostruire una forbice più ragionevole - ha concluso - partendo da un innalzamento dal basso mi sembra la cosa migliore».