Abruzzo, morta Giuseppina Fiorito: fu poliziotta nella scorta di Falcone

Abruzzo, morta Giuseppina Fiorito: fu poliziotta nella scorta di Falcone
Abruzzo, morta Giuseppina Fiorito: fu poliziotta nella scorta di Falcone
di Giuseppe Ritucci
Sabato 29 Maggio 2021, 07:09 - Ultimo agg. 19 Febbraio, 11:53
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Si è spenta ieri a Ortona, per un male incurabile, Giuseppina Fiorito, 62 anni, ex assistente capo della Polizia. Per molti anni, fino al congedo, è stata in servizio al commissariato di Vasto. Il suo era un volto molto noto a Vasto per aver svolto a lungo il servizio di poliziotta di quartiere, rappresentando un punto di riferimento per tanti cittadini, in particolare nelle zone del centro storico.

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La sua era una presenza rassicurante, era una poliziotta capace di ascoltare e dare aiuto ai cittadini che ne avevano bisogno. Anche dopo il suo congedo mostrava sempre grande attenzione per le problematiche della città. La notizia della sua scomparsa si è diffusa rapidamente tra gli ex colleghi del commissariato di Vasto, in cui aveva lasciato ottimi ricordi. Nel percorso professionale di Pina Fiorito, come era chiamata da tutti, c'è stato anche il servizio, nel 1989, come agente di scorta del giudice Giovanni Falcone. Un'esperienza che ricordava con emozione ma con la grande discrezione che la caratterizzava, consapevole che ogni azione quotidiana era nel segno della scelta che aveva fatto di servire lo Stato. Aveva rivissuto le emozioni dei sue due mesi a Palermo nel 2012, quando anche a Vasto ci furono le celebrazioni per il ventennale della strage di Capaci.

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«Anche se sono passati tanti anni è uno spaccato di vita che riemerge appieno», raccontava.  Ricordava Giovanni Falcone come una «persona schiva, riservata, che dava poca confidenza». Atteggiamenti che sorpreso la giovane agente distaccata in Sicilia per proteggere la vita del magistrato antimafia. «Ne chiesi conto al caposcorta e la sua risposta mi raggelò. Mi disse testualmente: Sa già che deve morire.

In quel momento, forse ho praticamente maturato la delicatezza del nostro compito».

Due anni dopo, quando era rientrata in servizio in Abruzzo, ci fu l'occasione di incrociare nuovamente la sua strada con Falcone. «Lo ritrovai anche a Vasto nel 1991, in occasione del Congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati. L’anno dopo, purtroppo, l’attentato, il dolore e le conseguenze che tutti conosciamo», raccontava ancora. Negli anni ebbe l'occasione di tornare nuovamente in Sicilia, e rivedere quei luoghi dove aveva prestato servizio e dove Falcone fu ucciso con la moglie e gli agenti di scorta. «Il suo è un nome che ancora oggi suscita grande attenzione e profondo rispetto. E poi quel passaggio sull’autostrada. Mette i brividi sapere di essere stata in quei posti, in quelle condizioni, con quei rischi». 

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