Pordenone, Marco muore a 36 anni. «Ho mal di testa, vado a letto». Fatale un malore

Pordenone, Marco muore a 36 anni. «Ho mal di testa, vado a letto». Fatale un malore
Pordenone, Marco muore a 36 anni. «Ho mal di testa, vado a letto». Fatale un malore
di Alberto Comisso
Giovedì 2 Settembre 2021, 20:45 - Ultimo agg. 3 Settembre, 10:57
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«Non mi sento molto bene, oggi resto a casa dal lavoro. Vado a riposare». Così aveva detto alla moglie Marco Piu, 36 anni, dipendente della cantina di Casarsa (Pordenone), ma da quel letto non si è più rialzato. Mercoledì sera, alle 20.30, è stata proprio la moglie, Sara De Franceschi, di ritorno dal lavoro, a trovarlo morto nel suo letto. Inutili sono stati i tentativi di rianimarlo: il personale del 118 è giunto in via dei Pinali a Cimpello, dove viveva da qualche tempo, ma ogni tentativo è risultato vano.

L'autopsia -  Al medico legale non è rimasto altro che constatarne il decesso.

Sarà ora l’autopsia a stabilirne le cause. La morte improvvisa di Piu ha scosso due comunità: quella di Casarsa, dove Marco è nato e cresciuto e dove per diversi anni è stato capo scout, e quella di Fiume Veneto dove, con la moglie e i due figli, di 2 e 5 anni, si era trasferito dopo aver vissuto tra San Lorenzo di Arzene e Orcenico di Zoppola.

Il vaccino - Martedì il 36enne si era sottoposto alla seconda dose di vaccino anti Covid ma sembra che siano state già escluse correlazioni con la sua morte. Mercoledì aveva detto alla moglie di non sentirsi bene: pensava di essere stanco. Marco e Sara avevano pranzato insieme. «Ho mal di testa, mi sento stanco. Vado a distendermi a letto», le ha detto prima che lei tornasse a lavorare. 

Il mal di testa - Più tardi con la madre, Maria, si era sentito al telefono sino alle 16.30: anche a lei aveva raccontato di quel malessere e di quel mal di testa, insolito, che lo stava tormentando. Le aveva detto che avrebbe voluto provare a riposarsi un po’, quella è stata l’ultima conversazione tra i due. Marco si è addormentato e non si è più svegliato. Probabilmente ad ucciderlo è stato un problema neurologico. La moglie, che lavora in un negozio di ottica a Cordenons, nel pomeriggio ha provato a contattarlo più volte al telefono. Ma non ha ricevuto alcuna risposta. Inizialmente pensava stesse dormendo ma, dopo qualche tentativo non andato a buon fine, ha iniziato a preoccuparsi. È andata a prendere i figli dai nonni e si è precipitata a casa. Ha lasciato i piccoli in macchina ed è entrata da sola nell’abitazione che, insolitamente per quell’ora, era buia.

La terribile scoperta -  La donna ha chiamato il marito, che però non ha risposto. L’uomo era infatti disteso a letto, non dava segni di vita. Sara De Franceschi lo ha scosso più volte senza esito. A quel punto non le è rimasto altro che chiamare i soccorsi. A Cimpello è arrivata subito un’ambulanza: il personale sanitario ha provato a rianimare inutilmente Marco Piu. Il medico legale ha dovuto quindi constatare il decesso, che dovrebbe essere riconducibile tra le 17.30 e le 18. La notizia della morte del 36enne si è rapidamente diffusa a Casarsa, dove, come detto, Piu è nato e cresciuto, ma anche a Porcia, paese di origine della moglie.

Gli amici - «Per me è un tonfo al cuore – ha spiegato uno degli amici di Marco, che ha chiesto di rimanere anonimo – dal momento che ci conoscevamo da ragazzini. Era una persona buona e sempre disponibile. Per anni è stato capo scout della sezione Casarsa e San Giovanni e, nonostante si fosse staccato dal mondo associazionistico locale, quando c’era bisogno lui c’era sempre. Ai campi scout, quando c’era necessità di manodopera, Marco non diceva mai di no. E si metteva a disposizione per preparare i pasti. Da quanto mi risulta stava bene: non ha mai avuto disturbi di salute. Mi auguro che l’autopsia possa fare chiarezza sulle esatte cause del decesso». Scosso il testimone di nozze di Marco, Dennis Francescutti: «Quando mercoledì sera mi hanno detto che era morto, non volevo crederci. Per me era come un fratello. Non riesco ancora a capacitarmi». Piu, oltre alla moglie e ai due figlioletti, lascia nel dolore la sorella e i genitori Maria e Bachisio.

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