Una battuta di pesca in apnea si è trasformata in tragedia. Giuseppe Giuliano era in compagnia di alcuni amici quando è morto al largo di Vulcano. Il 35enne lascia la moglie e la sua figlia piccola.
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La ricostruzione
Giuseppe e due suoi amici, con un gommone, erano partiti da Milazzo. Avevano deciso, approfittando della bella giornata di ieri, di raggiungere il canale tra la stessa isola e Lipari per una battuta di pesca subacquea. Giuseppe si è immerso, ma i suoi compagni d'avventura si sono resi quasi subito conto che c'era qualcosa che non andava, non vedendolo rientrare. Hanno iniziato la ricerca fin quando hanno visto il corpo di Giuseppe quasi in fin di vita galleggiare nel tratto di mare sotto un noto albergo di Vulcano. Hanno tentato di issarlo a bordo, ma senza riuscirci. Li ha aiutati un pescatore che transitava con la sua barca: grazie al suo apporto sono riusciti a riportarlo sul gommone. Arrivati sulla terra ferma, al porto di Vulcano-Levante, sono intervenuti un medico e i volontari della Croce Rossa, che hanno provato per circa mezz'ora a rianimarlo, ma per il 35enne non c'era già più nulla da fare.
Il malore
Con ogni probabilità, causare il decesso del giovane dovrebbe essere stato un malore, anche perché il sub ha staccato la cintura con i pesi per potere tornare subito in superficie. Una manovra d'emergenza che però non è servita a niente. Giuseppe, assieme ai suoi amici, era un sub esperto e amante delle Eolie. Sulla vicenda i carabinieri dell'isola eoliana hanno avviato le indagini e un fascicolo è stato inviato alla procura della Repubblica di Barcellona.
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