Perugia: dopo il bar dello stupro, chiusa la discoteca delle coltellate

Perugia: dopo il bar dello stupro, chiusa la discoteca delle coltellate
Venerdì 10 Luglio 2020, 17:16 - Ultimo agg. 17:30
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PERUGIA - Dopo il bar dello stupro, tocca alla discoteca delle coltellate. Nuovo rigoroso provvedimento del questore Antonio Sbordone che, in applicazione dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, ha disposto la chiusura, per un periodo di 15 giorni, del disco bar alla periferia cittadina che nella notte tra domenica e lunedì era stato scenario di una violentissima rissa tra stranieri, con coltelli e bottiglie e una delle persone coinvolte che ha rischiato di essere uccisa.

E così ecco la chiusura. Quindici giorni in meno rispetto al bar in pieno centro storico da cui qualche settimana fa è iniziato l'incubo della quindicenne violentata in un vicolo poco lontano. E se i gestori del locale non possono essere responsabili di quell'atto brutale, sicuramente l'aver venduto alcol a minorenni (e un provvedimento del genere inevitabilmente "racconta" come potesse non essere la prima volta) è una cosa totalmente fuorilegge.

«Il provvedimento del Questore è stato notificato da personale della divisione Polizia amministrativa sociale, unitamente alla squadra volante ed alla polizia scientifica - fa sapere la questura in una nota -. Una decisione importante che nasce dalle indagini condotte dalla Questura di Perugia e relative agli episodi di rissa, occorsi fa gruppi nei giorni scorsi, all’interno del citato bar. Gli episodi rivestono un carattere di gravità ed allarme sociale per la collettività tale da costituire un oggettivo pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il questore ha pertanto disposto, con specifico provvedimento notificato al responsabile dell’esercizio commerciale nella mattinata odierna, l’immediata sospensione e chiusura del locale per 15 giorni. Il costante monitoraggio, degli esercizi commerciali e di ritrovo, al fine di assicurare il rispetto delle norme e la regolarità della fruizione degli spazi pubblici continuerà ad essere una priorità dei servizi di polizia».
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