Naufragio Crotone, la rotta turca dopo il terremoto è destinata ad ampliarsi: già il 20% dei migranti arriva da lì

Dall'inizio dell'anno a oggi gli sbarchi sono aumentati del 164%. Le rotte principali, oltre quella turca, sono quella libica e quella tunisina

Naufragio Crotone, la rotta turca dopo il terremoto è destinata ad ampliarsi: già il 20% dei migranti arriva da lì
Naufragio Crotone, la rotta turca dopo il terremoto è destinata ad ampliarsi: già il 20% dei migranti arriva da lì
Domenica 26 Febbraio 2023, 17:33 - Ultimo agg. 22:05
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Naufragio Crotone - Il terremoto in Turchia ha offerto più possibilità di imbarcarsi ai migranti che tentano di raggiungere l'Europa. Il naufragio in Calabria e l'identificazione delle 59 vittime di questa ennesima tragedia in mare ci dicono che la rotta turca è un canale che è destinato a essere preso d'assalto da iracheni, afghani e siriani che rischiano la vita per raggiungere l'Europa. Per via del terremoto e delle continue scosse, infatti, le autorità turche stanno concentrando risorse e uomini agli enormi problemi legati al sisma, lasciando scoperte le frontiere da cui arrivano già il 20% dei migranti che raggiungono le coste italiane. Questa percentuale è destinata ad aumentare. È il ragionamento che scaturisce dalle dichiarazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha sottolineato proprio questo: il fattore "sisma" nello sbarco di oggi, e di quelli futuri. 

«La Turchia in genere riesce a bloccare le navi che partono ma in questo momento è ferita da continui terremoti forse i controlli sono allentati». Lo ha detto Antonio Tajani commentando il fatto che la barca naufragata oggi a largo delle coste calabresi era partita da Smirne e sottolineando la necessità di un'azione coordinata europea per «bloccare le partenze, non solo controllando le frontiere marittime dei Paesi» di partenza. Il governatore della Regione Calabria Roberto Occhiuto parla di 18mila migranti accolti in Calabria nel 2022 e pone l'accento proprio sulla «rotta dell'immigrazione tra la Turchia e la Calabria».  

La rotta turca è quella più battuta dai migranti provenienti da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. I migranti morti nel naufragio di Steccato di Cutro erano a bordo di un grosso barcone di legno. 

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Migranti che arrivano in Italia dalla Turchia, quanti sono

Sono 14.104 i migranti sbarcati in Italia dall'inizio dell'anno ad oggi, secondo i dati del ministero dell'Interno che vengono aggiornati quotidianamente. Nello stesso periodo del 2022 erano stati 5.345: l'aumento è dunque del 164%. Tre le rotte principali seguite dalle imbarcazioni con migranti: la più frequentata è quella che parte dalla Libia, responsabile nel 2022 di circa la metà degli arrivi complessivi; è lungo questo tratto che operano le navi ong. C'è poi quella che origina dalla Tunisia (un terzo degli arrivi) e, infine, quella orientale, proveniente in gran parte dalle coste turche. Da questa rotta proviene circa il 20% dei migranti sbarcati. Attraverso quest'ultima viaggiano prevalentemente siriani, iracheni, iraniani, afghani, pakistani, come registrato durante il naufragio di questa notte in Calabria. E nel 2023 sono sbarcati finora mille pakistani e 372 siriani

Smirne, 53% di intercettazioni e salvataggi nel 2021

Secondo il rapporto dell'Unhcr stilato nel 2021 dal suo ufficio a Smirne l'Italia è «una destinazione alternativa sempre più preferita dalle persone in movimento». Nel 2021, circa 18.000 persone sono state intercettate e salvate dalla Guardia Costiera turca (TCG) lungo i confini del Mar Egeo, con un aumento del 29% rispetto al 2020. Il più alto numero di intercettazioni e salvataggi nella regione del Mar Egeo è stato registrato al largo delle coste di Smirne (53%), seguita da Muğla (28%), Aydın (19%) e Antalya (1%). 

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