Nonno fa causa alla nuora per non mantenere il nipote malato, condannato

Nonno fa causa alla nuora per non mantenere il nipote malato, condannato
di Egle Priolo
Mercoledì 5 Agosto 2020, 09:22 - Ultimo agg. 09:37
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PERUGIA - Il padre non versa i soldi per mantenere il figlio e la mamma non guadagna abbastanza? Al minore devono pensarci i nonni. Lo ha stabilito in una sentenza pubblicata nei giorni scorsi la Corte di cassazione che ha confermato la decisione della Corte d'appello di Perugia dello scorso maggio che obbligava i nonni paterni a versare alla madre del loro nipote 130 euro per mese per far fronte alle spese di mantenimento. La coppia, il cui figlio non ha mai versato un contributo economico per il minore, ha fatto ricorso in Cassazione spiegando come la «madre non abbia mai dimostrato lo stato di bisogno e tanto meno l'incapacità di provvedere da sola ai bisogni primari del figlio considerato che lavora stabilmente e convive con il figlio presso i suoi genitori».

Motivi contenuti in una memoria che la Suprema corte ha ritenuto infondati e per cui ha respinto il ricorso. La sesta sezione civile, presieduta da Maria Giovanna Sambito, nell'ordinanza 14951/2020 ha ricordato come «l'obbligo di mantenimento dei figli minori spetta primariamente e integralmente ai loro genitori sicché, se uno dei due non possa o non voglia adempiere al proprio dovere, l'altro, nel preminente interesse dei figli, deve far fronte per intero alle loro esigenze con tutte le sue sostanze patrimoniali e sfruttando tutta la propria capacità di lavoro, salva la possibilità di convenire in giudizio l'inadempiente per ottenere un contributo proporzionale alle condizione economiche globali di costui. L'obbligo degli ascendenti di fornire ai genitori i mezzi necessari affinché possano adempiere i loro doveri nei confronti dei figli – che investe contemporaneamente tutti gli ascendenti di pari grado di entrambi i genitori – è infatti subordinato e, quindi, sussidiario rispetto a quello, primario, dei genitori, non essendo, appunto, consentito rivolgersi agli ascendenti sol perché uno dei due genitori non sia il proprio contributo, ove l'altro genitore sia in grado di mantenere la prole».
I giudici hanno quindi ribadito la correttezza della sentenza d'appello (che confermava anche la decisione di primo grado): «La situazione economica della madre, che guadagna circa 1.100 euro mensili – si legge nell'ordinanza -, è stata ritenuta insufficiente a far fronte alle esigenze del minore, perché è malato e necessita di terapie riabilitative, e ciò pure tenendo conto del contributo economico dei nonni materni con i quali la donna abita». I nonni paterni sono stati anche condannati al pagamento delle spese, liquidate in 2.100 euro.
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