Svolta sul caso di Norma Megardi. L'uomo fermato nella notte, su disposizione della Procura di Alessandria, per l'omicidio della pensionata (74 anni) a Isola S.Antonio (Alessandria), ha confessato il delitto. È accusato - spiegano, in una nota, i carabinieri del comando provinciale - di omicidio volontario, incendio e distruzione di cadavere.
Il corpo era stato trovato lunedì scorso nell'auto della vittima, distrutta da un incendio vicino all'argine del Po.
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I RACCONTI - «L'altro giorno sono arrivati qui in 30 o almeno 25 delle forze dell'ordine - spiega un anziano dal cancello di una villetta con cui vive con alcuni familiari, poco lontana da quella della pensionata scomparsa - non ci hanno spiegato il perché. Hanno detto che Norma l'hanno trovata morta sulla sua macchina. Hanno girato qui intorno, davanti casa e in cortile, hanno ripetuto che facevano solo il loro dovere e hanno parlato con mia figlia. Noi tutti conosciamo Norma, è una brava donna». Altri vicini riferiscono di controlli e verifiche dei carabinieri anche nei terreni e in un capannone, di proprietà di Megardi, ma in affitto al titolare di un'azienda agricola, il nipote del pensionato che racconta dei controlli. Molti concordano sui rapporti conflittuali, confermati sembrerebbe anche da denunce e interventi di avvocati, tra confinanti. Il capannone di Norma sembra avere una storia di affitti arretrati mai pagati, «mandato a fuoco per “dispetto” e per impedire una eventuale vendita dei campi». E si parla anche di intimidazioni: come chiodi sulla stradina d'accesso per far bucare le gomme e di un bancale con le teste delle galline morte appese e la raccomandazione a non entrare «per non fare la stessa fine».