Medici alla gogna sui social: «Vestito come un ufo», «Se la fa sotto per 37,5 di febbre»

Medici alla gogna sui social: «Vestito come un ufo», «Se la fa sotto per 37,5 di febbre»
Medici alla gogna sui social: «Vestito come un ufo», «Se la fa sotto per 37,5 di febbre»
di Vanna Ugolini
Mercoledì 1 Luglio 2020, 09:56 - Ultimo agg. 10:49
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TERNI E' più che un attacco di odiatori nei confronti di medici e operatori sanitari, perché diventa, allo stesso tempo, disinformazione. L'allarme lo lancia il presidente dell'Ordine dei medici ternani, Giuseppe Donzelli, che denuncia come ora ci sia discredito e offese nei confronti di coloro che, fino a pochi giorni fa, hanno rischiato la loro vita per salvare quelle dei malati. Odio che si diffonde soprattutto sui social, con tanto di nome e cognome di medici messi alla gogna per il modo con cui si presentano nelle case vestiti, con le tute di protezione o perché valutano con cautela chi ha una temperatura superiore al 37.5. L'accaduto però è anche l'occasione di ricordare a tutti che «l'emergenza sanitaria non è ancora terminata, anzi è proprio la scarsissima conoscenza di questo virus che non ci permette attualmente di poter affermare quando tutti saremo al sicuro». Per questo, spiega il presidente dell'Ordine dei medici, Pino Donzelli, «tutti i sanitari, per proteggere gli altri ed evitare di essere loro stessi vettori del virus, devono proteggersi ed in particolare devono adottare tutti i protocolli previsti primi fra tutti il triage telefonico».



Collaborazione necessaria. «È necessaria una collaborazione da parte di tutti i cittadini, in primis rispettando tutte le direttive vigenti per il contenimento della diffusione del contagio, anche durante le operazioni, che ad alcuni potrebbero risultare superflue, di triage telefonico».

Una situazione paradossale, dove si scherniscono persone che fino a qualche settimana fa venivano osannate e Donzelli è costretto a mettere dei paletti. «In considerazione del difficile momento storico - conclude-, chiedo altresì di giustificare anche sia eventuali episodi disorganizzativi sia imprevisti che potrebbero verificarsi al fine di evitare inutili e sterili polemiche che condurrebbero solo ad un inasprimento dei rapporti tra cittadini e sanitari».

«Vi esorto quindi ad un'attiva e fattiva collaborazione, in primis rispettando tutte le direttive vigenti per il contenimento della diffusione del contagio e soprattutto, per la tutela della vostra salute e del personale Medico e non che presta il suo operato.E' importante prestare massima collaborazione ed anche durante le operazioni, che ad alcuni potrebbero risultare superflue, di Triage telefonico. Inoltre, in considerazione del difficile momento storico, chiedo altresì di giustificare anche sia eventuali episodi disorganizzativi sia imprevisti che potrebbero verificarsi al fine di evitare inutili e sterili polemiche che condurrebbero solo ad un inasprimento dei rapporti tra cittadini e sanitari».

Sarebbe stato meglio che di questi chiarimenti non ci fosse stato bisogno, ma evidentemente più di centosessanta medici morti sul lavoro durante i mesi della pandemia non sono bastati a scuotere le coscienze di alcuni.
 

 


 

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