Assolto in appello: «Paolo Calligaris non ha ucciso Tatiana, processo costruito sulla sabbia»

Paolo Calligaris ora 51enne e Tatiana Tulissi uccisa nel 2008
Paolo Calligaris ora 51enne e Tatiana Tulissi uccisa nel 2008
Sabato 25 Settembre 2021, 14:01 - Ultimo agg. 26 Settembre, 09:24
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TRIESTE - Assolto con formula piena per non aver commesso il fatto. Questa la sentenza della Corte d'Assise d'appello di Trieste chiamata ieri a giudicare Paolo Calligaris, l'imprenditore manzanese di 51 anni, ora residente a Cividale, condannato in primo grado a 16 anni di reclusione per l'omicidio della compagna Tatiana Tulissi. Il delitto si era consumato la sera dell'11 novembre 2008, sulla porta dello scantinato della loro villa di Manzano. La decisione è stata letta dopo otto ore di camera di consiglio dal giudice Mimma Grisafi.

LE REAZIONI

«È l'esito naturale di un processo che non sarebbe mai dovuto cominciare ha commentato l'avvocato Rino Battocletti, che assieme ai colleghi Alessandro Gamberini e Cristina Salon difendeva Calligaris -, la sentenza non stava dritta in nessuna parte». «Grazie per tutto quello che avete fatto», è stato quanto avrebbe pronunciato Calligaris ai suoi difensori dopo aver ricevuto la notizia dell'assoluzione. «È stato un processo che è nato infondato ha aggiunto l'avvocato Gamberini - costruito sulla sabbia e con un'accusa che non stava in piedi.

Da parte nostra l'esito assolutorio era dato per scontato, perché la sentenza di condanna in primo grado era piena di travisamenti del fatto. Era stato fatto tutto frettolosamente, era mal costruita, una vicendaccia, spero che a questo punto sia stata scritta la parola fine». L'udienza, alla quale ha assistito Calligaris - che l'11 novembre dell'anno scorso si era gravemente ferito mentre lavorava in un'area boschiva di Premariacco e che per questo era rimasto ricoverato per tre mesi in ospedale -, era cominciata alle 9.30 con le repliche del sostituto procuratore Marco Panzeri e, a seguire, del legale di parte civile, l'avvocato Laura Luzzatto Guerrini, e dei difensori. 

LE TAPPE

Il 19 settembre 2019, il gup del tribunale di Udine, Andrea Odoardo Comez, aveva inflitto a Calligaris 16 anni di reclusione, quelli che aveva chiesto la pubblica accusa. La vittima, che all'epoca aveva 37 anni, era stata uccisa con tre colpi di pistola. Arma che non è mai stata trovata. Calligaris, il primo ad arrivare alla villa, a trovare il corpo senza vita della donna e a chiamare i soccorsi, ha sempre respinto le accuse, proclamandosi estraneo ai fatti. «Ne prendiamo atto», è stato il commento in serata dell'avvocato Luzzatto Guerrini che assiste i familiari di Tatiana Tulissi. «Ora aspettiamo che la sentenza sia depositata (tra 90 giorni, ndr) e credo poi che l'ultima parola arriverà dall'ultimo giudizio della Corte di Cassazione. Al momento abbiamo sul tavolo un giudizio di condanna e uno di assoluzione, al terzo giudice l'ardua sentenza. Da parte nostra faremo una serie di valutazioni, i processi funzionano così. Anche i familiari ne hanno preso atto, sanno quello che è successo, si è espressa una giuria di giudici popolari composta da otto persone, che decidono a maggioranza. Aspettiamo di conoscere le motivazioni della Corte».
 

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