Orecchio tagliato, le “bestie” chiedono lo sconto di pena

Orecchio tagliato, le “bestie” chiedono lo sconto di pena
di Walter Berghella
Martedì 25 Giugno 2019, 09:25 - Ultimo agg. 22:29
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Non hanno voluto vedere in faccia le “Bestie” che il 23 settembre 2018 hanno fatto irruzione nella loro villa di Lanciano dove li hanno sequestrati, dalle 4 alle sei del mattino dopo essere stati svegliati, legati e pestati a sangue. Il dottor Carlo Martelli e la moglie Niva Bazzan, a cui con una roncola da 12-15 centimetri è stato reciso il padiglione auricolare destro, è stata l’unica parte, quali persone offese, assente ieri all’apertura del processo contro la gang romena accusata della brutale e gratuita violenza.

I Martelli non si sono costituti parti civili cercando risarcimento e vendetta. Dinanzi al gup Giovanni Nappi, in camera di consiglio per il rito abbreviato, non sono venuti solo l’influenzato Marius Adrian Martin, definito capo banda e ronda esterna, e Aurel Ruset, difeso da Massimiliano Bravin, che rinuncia a presenziare. Dalle carceri di Frosinone, Larino e Teramo arrivano i blindati che traportano i fratelli Ion e Costantin Turlica, Bogdan Ghiviziu, ritenuto autista e palo, Alexandru Colteanu, difeso da Antonino Orsatti, il volto della violenza che i Turlica hanno definito “Bestia e carogna” quale spietato sanguinario che avrebbe staccato l’orecchio alla Bazzan, arrestato poi a Casal di Principe(Caserta) dove cercava di ricettare uno dei tre orologi rubati a Martelli nel cruento colpo. Un settimo romeno, Gheorghe Jacota(arresto non convalidato e unico scarcerato), è accusato solo di favoreggiamento per la fuga di Ghiviziu. “Posizione defilata” dice l’avvocato Vincenzo Menicucci che ha chiesto l’abbreviato condizionato e ieri subito sentita la compagna Gheorgheta che ha confermato che era andato a trovarla al lavoro in compagnia del figlio Ghiviziu e che nulla sapeva della rapina.

Per Martin, arrestato ed estradato a novembre da Craiova, l’avvocato Andrea D’Alessandro ha consegnato un certificato di vaccinazione fatto a Brescia dove ha la fidanzata. “Andava in Romania da famigliari, non era in fuga - dice D’Alessandro. Da definire colpevolezza e di essere stato il capo”. Per Ghiviziu l’avvocato Paolo Sisti precisa “Valuteremo gli atti e vedremo di differenziare le posizioni anche se la contestazione è uguale per tutti, in concorso”. L’altro difensore Nicola Sisti è preoccupato per “Un processo emozionale e di impatto ambientale che può influire sulla determinazione del giudizio. Temiamo la pressione che tutti percepiscono. Si è già verificato in altri processi e si sa che nel primo grado ci vuole la pena esemplare poi in Appello che le cose cambiano”. Per i Turlica l’avvocato Roberto Crognale aggiunge “Faremo emergere le diverse responsabilità. All’attività d’indagine ora manca quella processuale che non è scontata. Prendiamo atto della decisione dei Martelli di non costituirsi parte civile. Hanno esercitato un legittimo diritto, non sappiamo se poi agiranno in altra sede”.

Per la discussione, e forse sentenza, il gup fissa il 30 settembre. Sei della banda sono accusati dal procuratore Mirvana Di Serio di rapina pluriaggravata, lesioni gravissime, sequestro di persona e porto abusivo di arma. Roba da 20 anni di reclusione, poi c’è lo sconto di un terzo di pena. In 1.300 pagine ci sono riscontri investigativi e scientifici di carabinieri e polizia su impronte, dna e sangue trovati su indumenti, scarpe, bottiglie e guanti. Nel colpo rubati anche oro e prelevati in banca 1.990 euro con carte di Martelli. Walter Berghella
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