Orrore a Cantiano: sparano chiodi contro un gatto

Orrore a Cantiano: sparano chiodi contro un gatto
di Jacopo Zuccari
Domenica 21 Febbraio 2016, 18:02
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CANTIANO - Gatti trafitti con i chiodi sparati con le cerbottane. È successo pochi giorni fa a Cantiano, dove una signora che vive da sola in campagna prendendosi cura anche gatti randagi, ha vissuto in prima persona questa crudeltà. La donna si è vista tornare il gatto con un chiodo appuntito infilato nel setto nasale e per paura di estrarlo ha portato il micio, un gatto maschio di pelo nero, dal veterinario di fiducia.

«Siamo stati noi ad estrarre il chiodo del micio - ha raccontato la veterinaria Alessandra Giovanelli dello studio Castellani di Cagli - Fortunatamente il chiodo non ha perforato organi vitali come cuore, stomaco o polmone altrimenti il gatto poteva rischiare di subire ferite gravissime. Per estrarlo lo abbiamo addormentato e l'intervento è riuscito perfettamente. Ha perso un po' di sangue, dopodiché abbiamo riconsegnato il gatto in sane condizioni alla sua proprietaria che vive a Cantiano». L'episodio inquietante è stato segnalato ai carabinieri, ma al momento non ci sono testimonianze o indizi che possano dare una pista alle indagini. Gli esperti veterinari credono che possa trattarsi di un chiodo sparato da cerbottane. Erano infatti più di uno i pericolosi spilli rimasti infilzati nel corpo del gattino nero, alcuni su tessuti molli sono stati estratti dalla stessa proprietaria cantianese mentre per il più pericoloso, entrato nel setto nasale, è stato richiesto l'intervento del veterinario.

«Fortunatamente non ci risultano altri episodi a nostra conoscenza, sia nella zona di Cagli-Cantiano che nel resto della provincia è al momento un caso isolato - ha aggiunto la dottoressa Giovanelli - Ma siamo in presenza di un fatto grave e per sensibilizzare al massimo abbiamo volto condividere le foto del gatto sulle pagine dei social network. Chi commette queste crudeltà va punito perché mostra un accanimento davvero disumano contro creature indifese». L'appello dei medici veterinari è di segnalare il prima possibile qualsiasi episodio simile, di maltrattamento o di violenza gratuita. Il maltrattamento degli animali è un reato del codice penale che prevede la reclusione da 3 a 18 mesi di carcere oppure una multa che va dai 5.000 euro ai 30.000 euro (art.544 ter). Si trattava sempre di chiodi, ma nascosti nelle polpette, quelli trovati in un parco alle Grazie di Ancona nel mese di aprile dell'anno scorso.
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