«Chiedo perdono per Pamela, ma non l'ho uccisa». Oseghale scrive dal carcere

Foto tratta dal profilo di Pamela Mastropietro
Foto tratta dal profilo di Pamela Mastropietro
di Luca Calboni
Sabato 1 Dicembre 2018, 13:16 - Ultimo agg. 19:49
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«Sono davvero dispiaciuto per quello che ho fatto e quando ho realizzato la portata del crimine che avevo compiuto sono stato malissimo. Chiedo perdono alla famiglia di Pamela Mastropietro e agli italiani per quanto è accaduto il 30 gennaio». Firmato, Innocent Oseghale, il nigeriano accusato di aver ucciso e poi fatto a pezzi il corpo di Pamela Mastropietro, la ragazza romana il cui corpo è stato ritrovato all'interno di una valigia vicino Macerata.

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La lettera, presentata in esclusiva dalla trasmissione «Quarto Grado» è stata letta durante l'udienza preliminare presso il tribunale della città marchigiana: per prima cosa Oseghale conferma che il rapporto sentimentale con la 18enne fosse assolutamente consensuale. «Noi eravamo entrambi felici insieme - scrive il nigeriano - Tutto ciò che chiedo è di avere un'altra possibilità e il perdono».

Innocent Oseghale nella sua lettera conferma la sua versione, riguardo alle vicende del 30 gennaio 2018, giorno in cui Pamela è morta. Non sarebbe stato lui a uccidere la ragazza, che sarebbe morta di overdose: l'uomo avrebbe solo smembrato il corpo della giovane per timore di essere scoperto. «Quando sono tornato ho visto che Pamela era già morta, era fredda. All'inizio ho pensato di chiamare un'ambulanza e non farlo è stato il mio più grande errore».

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