Padre non accetta la relazione della figlia e infilza il fidanzato con un forcone: «Ti sbudello»

Anche l'altro uomo, in precedenza, si era reso protagonista di un'aggressione: a processo entrambi come imputato e parte civile

Padre non accetta la relazione della figlia e infilza il fidanzato con un forcone: «Ti sbudello»
Padre non accetta la relazione della figlia e infilza il fidanzato con un forcone: «Ti sbudello»
Venerdì 11 Novembre 2022, 22:31 - Ultimo agg. 12 Novembre, 19:30
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Non accettava la relazione turbolenta della figlia con un uomo, un 32enne albanese. Così, dopo l'ennesima discussione, lo ha infilzato con un forcone. In precedenza, tuttavia, era stato l'albanese a ferire il padre della ragazza con un colpo di pala. I fatti, accaduti a Città di Castello, risalgono al 2020, ma giovedì è iniziato il processo che vede i due uomini coinvolti, entrambi in qualità di imputati e parte civile. Lo riporta PerugiaToday.

 

Città di Castello, padre non accetta la relazione della figlia con un uomo: entrambi a processo

Il padre della ragazza, 54 anni, è finito sotto processo con l'accusa di lesioni personali aggravate.

Avrebbe ferito il 32enne «con calci e pugni e infilzandogli la mano con un forcone, oltre che colpendolo con lo stesso». Quest'ultimo ha riportato un «trauma contusivo al dorso con frattura scapola sinistra, ferita avambraccio sinistro e ferita penetrante palmo sinistro», con prognosi di 40 giorni. L'aggressore inoltre lo avrebbe anche minacciato ripetutamente dicendo: «Vieni, vieni che oggi ti ammazzo, oggi ammazzo anche te, vieni davanti alla mia porta che ti ammazzo... Io ti sbudello».

Come detto, anche il fidanzato della ragazza è imputato, con l’accusa di minacce e lesioni. Poiché i genitori della giovane avversavano la loro relazione, una volta l'albanese avrebbe aggredito il padre urlando: «Vi uccido tutti e due... Vi ammazzo come cani... Per voi finisce male... In questa casa il sangue lo vedrete presto». Durante una di queste liti, infine, avrebbe aggredito il 54enne «con calci e pugni» e poi con una «pala di ferro» lo avrebbe colpito «alla testa e alla spalla». I due risultano, quindi, imputati e parte civile nello stesso procedimento, riunito giovedì dal giudice. 

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