Anche a Palermo – come in altre grandi città – è difficile trovare un parcheggio, ma da qualche settimana è praticamente impossibile dal momento che parte delle carreggiate - ma in alcune strade anche i marciapiedi - sono invasi dai rifiuti.
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Palermo è una discarica a cielo aperto, la discarica ufficiale, quella di Bellolampo, sulle colline della Conca d’Oro, è piena e si aspettano da tempo le autorizzazioni per la realizzazione di una nuova vasca di contenimento. Tra Comune e Regione è scaricabarile: la Rap – l’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti in città – allarga le braccia («non sappiamo dove portarli, manca nell’Isola un piano regionale per lo smaltimento, quello presentato dalla Regione è stato giudicato dal ministero non congruo», dice Giuseppe Norata amministratore unico rispedendo al mittente, l’assessore regionale all’Ambiente e all’Energia Alberto Pierobon, le accuse di scarsa efficienza rivolte all’azienda qualche giorno fa, in cui si lamentava fra l’altro che in città la raccolta differenziata non riesce a coprire che il 20% dell’utenza).
Intanto la quinta città d’Italia è sommersa da tonnellate di immondizia che rendono l’aria irrespirabile e ancora più a rischio la situazione quando i cumuli di rifiuti (che in alcune strade arrivano quasi ai piani ammezzato) vengono dati alla fiamme costringendo i vigili del fuoco a far fronte ogni giorno a numerose emergenze.