Roma, parroco multato dai vigili: «Troppo rumore in chiesa»

Roma, parroco multato dai vigili: «Troppo rumore in chiesa»
Roma, parroco multato dai vigili: «Troppo rumore in chiesa»
di Pier Paolo Filippi
Mercoledì 23 Giugno 2021, 07:00
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«Quello che è accaduto è assurdo, all’inizio pensavo fosse uno scherzo invece è tutto vero: il verbale dei vigili come la multa da 350 euro che ci hanno fatto». È senza parole don Salvatore Cipolla, parroco di Nostra Signora di Lourdes, la parrocchia del quartiere Aurelio che si trova in via Santa Bernadette, vicino a Circonvallazione Cornelia. Nel tardo pomeriggio di lunedì, la serata organizzata per le famiglie del quartiere è stata infatti rovinata dall’arrivo di una pattuglia della polizia locale. Allertati da qualche residente, i vigili hanno interrotto la festa e multato la parrocchia per disturbo della quiete pubblica. «C’erano tante persone, c’era la musica e i bambini ballavano nei campetti, ma non era nemmeno a volume troppo alto ed erano solo le 19,30 quando sono arrivati i vigili - racconta don Salvatore - Poco prima avevo avuto un battibecco con una signora che diceva che non riusciva a riposare. Gli agenti ci hanno multati sia per il rumore che per la musica non autorizzata. Ho detto che dopo un anno e mezzo di chiusure i ragazzi hanno diritto di ritrovare un po’ di normalità. Mai successa una cosa del genere». 

Qualche avvisaglia c’era stata già il giorno della partita tra Italia e Svizzera: alcune persone si erano lamentate per il tifo. «Organizzo queste serata per le famiglie e per tenere i ragazzi lontano dalla strada, la nostra è un’opera sociale - continua don Salvatore - Oltre alla parrocchia qui c’è il nulla, noi abbiamo una scuola calcio, una scuola basket, è l’unico punto sano di aggregazione e molto frequentato».

Una rigidità, quella mostrata dai vigili, che invece non sembra applicata per le forme più degenerate della movida. «A poche centinaia di metri c’è piazza Giureconsulti, dove accade di tutto tra risse, accoltellamenti e schiamazzi nell’indifferenza generale - spiega il prete - Per non parlare della movida, con giovani in strada fino a notte fonda.

Eppure con chi se la vanno a prendere? Con la parrocchia. L’unica soddisfazione è stato vedere le famiglie che mi hanno difeso, una carezza per l’anima». Il parroco non ha ancora pagato la multa, anche se le famiglie avevano raccolto la somma con una colletta. 

«Voglio contestarla - spiega don Salvatore - I vigili non avevano nemmeno lo strumento per misurare i decibel, non capisco come abbiano fatto a stabilire che non fosse in regola». La maggior parte del quartiere si è stretta intorno al parroco. «Mi chiedo chi possa avere fatto una cosa del genere, attaccare un oratorio - dice Francesca, una residente - E quanta solerzia da parte delle forze dell’ordine che invece chiudono gli occhi davanti a violazioni ben più gravi». Un’altra parrocchiana: «Bisognerebbe ringraziare don Salvatore perché dopo mesi difficilissimi per i ragazzi e le famiglie, ha restituito un po’ di spensieratezza. Il Covid ha peggiorato un sacco di gente». Ben altri sono gli schiamazzi che tengono sveglio il quartiere sostengono in molti. 

«Ci sono giovinastri che alle 3 di notte giocano a pallone all’incrocio fra via Alciato e via Albergotti, ubriachi che urlano in strada, cani lasciati chiusi in un balcone che abbaiano senza sosta, eppure nonostante vengano chiamati i vigili non arrivano mai», dice Emanuele. Nonostante sia molto amareggiato, don Salvatore non è intenzionato a fermarsi. «Già stasera (ieri per chi legge, ndr) organizziamo un’altra serata, le famiglie sono contente e noi non ci faremo certo scoraggiare - dice il sacerdote - Di peggio, possono solo arrestarmi». 

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