Muore durante la rettoscopia: indagati cinque medici

Muore durante la rettoscopia: indagati cinque medici
di Stefano Buda
Venerdì 12 Aprile 2019, 08:55 - Ultimo agg. 15:18
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Due morti sospette, nel giro di pochi giorni, all’ospedale Santo Spirito di Pescara. La Procura della città adriatica, che aveva già avviato un’inchiesta sul decesso di Veronica Costantini, ha aperto un fascicolo anche sull’ultimo caso, quello riguardante Sandro Furlo, il 66enne di Città Sant'Angelo morto martedì scorso, nel reparto di gastroenterologia, mentre si stava sottoponendo ad una rettoscopia. Cinque persone, verosimilmente personale medico e sanitario, sono state iscritte nel registro degli indagati. Il pm Luca Sciarretta, che ha disposto il sequestro della cartella medica del paziente, ipotizza il reato di omicidio colposo. Si tratta più che altro di un atto dovuto, a garanzia di tutte le persone coinvolte nella vicenda, anche se il decesso di un uomo in età non particolarmente avanzata, avvenuto mentre era alle prese con un esame tutto sommato di routine, solleva inevitabilmente una serie di interrogativi.

Ad ogni modo sarà l’autopsia, che verrà eseguita in mattinata dal medico legale Cristian D’Ovidio, a chiarire le cause della morte. Soltanto dopo sarà possibile ipotizzare le eventuali responsabilità, metterle a fuoco e verificare cosa non dovesse essere andato per il verso giusto. Certo è che il caso di Furlo ha destato particolare impressione, soprattutto perché segue di soli tre giorni un’altra morte sospetta, avvenuta sempre nell’ospedale di Pescara, in circostanze che dovranno necessariamente essere chiarite. L’autopsia ha già fatto emergere che la vittima, Veronica Costantini, di soli 32 anni, è deceduta a causa di una encefalite herpetica. Si era rivolta all’ospedale, per via dei malori accusati, già tre giorni prima della sua morte, ma poche ore dopo era stata dimessa. Il dubbio atroce è che, qualora la diagnosi corretta fosse stata eseguita per tempo, oggi Veronica sarebbe ancora viva. Spetterà alla Procura, che per questa vicenda ha iscritto sul registro degli indagati quattro medici, accertare se ci siano state delle carenze o se qualcuno abbia commesso delle sottovalutazioni.

La pressione, sui vertici dell’ospedale pescarese, in questi giorni è particolarmente alta: la Regione, tramite l’assessore alla Salute, ha avviato un’indagine. E l’altro ieri anche il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha annunciato l’invio degli ispettori, che avranno il compito di verificare se difetti organizzativi o il mancato rispetto di tutte le procedure previste a garanzia della qualità e sicurezza delle cure, abbiano in qualche modo contribuito a determinare la morte della donna. Stefano Buda
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