Pierpaola Romano, la poliziotta uccisa dal collega era malata e voleva troncare la relazione: ieri il suo primo giorno di chemio

Si era messa in malattia dal lavoro e proprio ieri si era preparata per uscire di casa e affrontare il suo primo giorno di chemioterapia

Pierpaola Romano, la poliziotta uccisa dal collega era malata e voleva troncare la relazione: ieri il suo primo giorno di chemio
Pierpaola Romano, la poliziotta uccisa dal collega era malata e voleva troncare la relazione: ieri il suo primo giorno di chemio
di Alessia Marani e Camilla Mozzetti
Venerdì 2 Giugno 2023, 06:41 - Ultimo agg. 4 Giugno, 08:32
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Quando i colleghi ieri mattina hanno saputo che Pierpaola Romano era stata uccisa forse da un altro agente di polizia a sua volta suicida, il loro pensiero è andato subito a Massimiliano Carpineti, di tredici anni più giovane. Sempre insieme i due, inseparabili, alla macchinetta del caffè, fuori, in piena sintonia, come spesso accade tra chi condivide gli stessi interessi e la maggiore parte del tempo insieme. «Quando lui non lavorava, veniva a Roma, andava a prenderla in ufficio. Ha perso la testa», raccontano sconvolti.


"Paola" e Massimiliano si erano incontrati così: sul posto di lavoro.

La donna, 58 anni, da qualche anno si era trasferita dal commissariato Sant'Ippolito, a Est di Roma, nella zona di San Lorenzo, all'Ispettorato della Camera dei Deputati, nel cuore della città e dei palazzi del potere. «Era felice del nuovo incarico», ricorda una collega che proprio nel commissariato di polizia l'aveva vista crescere passando dall'Ufficio denunce al territorio fino ad arrivare alla Camera. Nel 2018 era stata assegnata di supporto alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e all'ambiente, un compito che l'aveva riempita di prestigio e soddisfazione.

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SCHIVI E RISERVATI

Lui, Carpineti, originario di Cori e residente a Cisterna di Latina, invece, era già in servizio a Montecitorio da tempo. Tra i due la scintilla è stata immediata. Una simpatia che anno dopo anno si sarebbe trasformata in qualcosa di più profondo, sebbene la coppia fosse sempre schiva, riservata. «Non partecipavano nemmeno ai brindisi o a quelle festicciole messe su magari per un compleanno o la pensione di un collega», spiega ancora chi li conosceva. D'altronde sia Pierpaola che Massimiliano avevano il loro vissuto da adulti alle spalle. La sovrintendente Romano era sposata con un altro poliziotto e sebbene non formalmente separati, i due continuavano a coabitare sotto lo stesso tetto al primo piano della palazzina di via Rosario Nicolò a Torraccia, la stessa nell'androne della quale ieri la donna è stata uccisa.

 

IL PASSATO

Il sostituto commissario Carpineti aveva chiuso il suo matrimonio. La casa con piscina di Cisterna di Latina era stata messa in vendita ma lui continuava ad abitarci da solo. Molto legato alla sua famiglia, aveva due sorelle, di cui una gemella, che sono rimaste choccate dall'accaduto, così come l'anziano padre. Il sindaco di Cori, Mauro Primo De Lillis, lo ricordava ieri come «una persona a modo e sempre pacata». Insomma, un ritratto lontano da quello di un killer che probabilmente aveva già premeditato l'omicidio.
«Era un tipo simpatico e socievole con cui si stava bene insieme, era un po' che non lo vedevo - dice un collega - ma so che ultimamente era entrato in depressione e che era assistito da uno psicologo».
"Paola" e Massimiliano, non hanno mai fatto sfoggio del loro rapporto, da tutti descritto come «molto solido», ma non perché fosse «da nascondere» ma «solo perché erano persone molto riservate». Poi qualcosa si è incrinato o semplicemente la relazione era arrivata alla fine. E, come spesso accade, per chi decide di interrompere una relazione ci può essere dall'altra parte colui o colei che non accetta. Che si incaponisce, che non vuole nemmeno considerare l'idea di non potere vivere più senza l'altra/o e allora insiste e persiste. In questo caso sembrerebbe che la donna, con un figlio ventenne pronto ad uscire dalla scuola allievi agenti di Piacenza per indossare definitivamente la divisa come i genitori, avesse deciso di prendere una pausa, di riavvicinarsi alla sua famiglia vista anche la comparsa della malattia. Carpineti, però, non sarebbe stato d'accordo a tal punto da cercarla continuamente e presentarsi di sorpresa a casa.

LA MALATTIA

Pierpaola da poco tempo aveva saputo di essere afflitta da un cancro al seno che la preoccupava molto. Si era messa in malattia dal lavoro e proprio ieri si era preparata per uscire di casa e affrontare il suo primo giorno di chemioterapia. È uscita dal suo appartamento al primo piano, ha sceso le scale a piedi. La borsa sulla spalla sinistra, il cellulare acceso. Aveva in mano i fogli della Asl quando è stata colpita dai proiettili di Carpineti. Non ha avuto neanche il tempo di reagire.

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