Poletti e la cena con Casamonica: foto vecchia, sgradevole tirarmi in ballo

Poletti e la cena con Casamonica: foto vecchia, sgradevole tirarmi in ballo
di Alberto Gentili
Giovedì 4 Dicembre 2014, 06:05 - Ultimo agg. 13:01
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«Sono stufo di essere tirato in ballo per quella foto del 2010. Come presidente della Lega coop partecipavo a migliaia di iniziative e non potevo conoscere tutti coloro che incontravo. E in ogni caso non c'è alcuna mia responsabilità». Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, non ha gradito la pubblicazione sui giornali di una vecchia foto in cui viene ritratto a tavola insieme all'allora sindaco Alemanno, all'ex capo dell'Ama Panzironi, al dimissionario assessore alla casa Ozzimo e al capo della cooperativa sociale 29 giugno, Salvatore Buzzi, definito dai pm romani «braccio destro imprenditoriale» di Carminati, il presunto boss della mafia romana. Nella stessa sala, un tavolo più in là, la medesima foto ritrae Luciano, un esponente del clan Casamonica.

Ministro Poletti, è finito sui giornali in discutibile compagnia. Cosa risponde?

«Sto tornando in Senato a occuparmi del Jobs act, ho appena posto la fiducia sulla legge delega e non vorrei dedicare altro tempo a quella foto».

Però è la foto del giorno...

«Strano, anche perché è una fotografia molto vecchia e molto conosciuta.

Durante l'ultima campagna elettorale romana del 2013, finì anche nei manifesti elettorali contro Alemanno, in quando in quell'istantanea era ritratto uno del clan dei Casamonica».

Nessun imbarazzo?

«Fastidio sì. E' sgradevole essere tirato ancora in ballo: allora ero il presidente della Lega delle cooperative e se fai il presidente delle Coop o di Confindustria e della Confartigianato o di qualsiasi associazione di qualche rilievo, è ovvio che partecipi a tante iniziative e incontri tante persone».

Anche i mafiosi?

«Guardi che se hai un ruolo pubblico, inevitabilmente partecipi a migliaia di incontri e di certo non puoi conoscere tutti quelli che aderiscono alla stessa iniziativa».

Dunque è sereno?

«Certo, non ho fatto nulla con nessuno e non ci possono essere, e non ci sono, corresponsabilità di alcun tipo. Tanto più che adesso, grazie agli smartphone, ti scattano una foto e in un istante sei su internet. Avviene tutto alla luce del sole».

Lei ha partecipato anche a diverse iniziative di Buzzi, il braccio destro di Carminati.

«Buzzi lo conoscevo in quanto presidente o vicepresidente della più importante cooperativa sociale di Roma, mi pare si chiami “29 giugno”. Ed è ovvio che sia andato alla sua assemblea di bilancio e che abbia partecipato a delle sue iniziative. Ma la cosa è nata e finita lì. Buzzi non è una persona che ho frequentato in altre occasioni, ho risposto solo a un invito».