Acqua avvelenata anche a Treviso. Pozzi inquinati dal mercurio: «Ci resterà per 50 anni»

Inquinata una falda acquifera a Treviso
Inquinata una falda acquifera a Treviso
di Paolo Calia
Domenica 24 Novembre 2013, 14:10 - Ultimo agg. 16 Marzo, 05:28
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TREVISO - L'incubo mercurio destinato a rimanere per molti anni a galla nelle falde sotterranee fra Treviso sud, Pregaziol e Casier, penetrando nei pozzi di tante case.

Un pericolo sempre latente, cui solo il progressivo allestimento delle tubazioni dell'acquedotto può porre un rimedio definitivo: se l'acqua arriva dalle condutture, e non dal fondo di un pozzo, è sicura al cento per cento. A distanza di quasi tre anni, dopo il primo allarme nel febbraio 2011, rimane ancora il mistero di cosa abbia inquinato una fascia di territorio lunga 8 chilometri e mezzo e larga più di 2: una quarantina le famiglie che, da un giorno all'altro, non hanno più potuto utilizzare l'acqua raccolta dalla falda che scorre copiosa tra i 200 e i 300 metri di profondità.



Oggi, a distanza di così tanto tempo, l'assessore regionale all'ambiente Maurizio Conte, ammette che tutti gli sforzi fatti per capire l'origine di quell'inquinamento sono stati vani: «La conformazione idrogeologica dell'area, caratterizzata da molteplici falde artesiane che si estendono per profondità di centinaia di metri, nonché la presenza di un diffuso tessuto produttivo e artigianale consolidato nelle ultime decine di anni - spiega l'assessore - non consentono facilmente un'individuazione puntuale dell'origine del fenomeno. Non si può neppure escludere la possibilità che l'inquinamento possa essere stato prodotto anzitempo e che la fonte di pressione possa essere nel frattempo esaurita».



Nulla è escluso, ma che la fonte d'inquinamento si sia esaurita è solo l'ipotesi più ottimistica. Chi, per mesi, ha studiato ed esaminato l’accaduto, la pensa diversamente. Non si spengono infatti le voci che parlano di un inquinamento più profondo, legato magari alle realtà industriali che fino agli anni Ottanta lavoravano nella zona di Paese. Senza contare le tante attività concentrate nella zona. E un tecnico che preferisce rimanere anonimo ammette: «Il mercurio rimarrà in quella falda per altri cinquant'anni».