Priebke, il lefebvriano Abrahamowicz: era un innocente perseguitato

Martedì 15 Ottobre 2013, 20:27 - Ultimo agg. 20:28
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Priebke era un mio amico e lo considero un cristiano cattolico, un soldato fedele, unico caso di innocente dietro le sbarre. È uno scandalo come è stato trattato in Italia, è stato perseguitato mentre si accolgono modo dignitoso gli immigrati a Lampedusa. È una vergogna». Lo dice Don Floriano Abrahamowicz, prete lefebvriano, a La Zanzara su Radio 24.



«Negli stati cattolici di una volta - sottolinea Abrahamowicz - dove c'era la pena di morte però il condannato aveva la sepoltura e i sacramenti, e questa democrazia rifiuta a un innocente vegliardo anche la sepoltura. Priebke non era nazista ma semplicemente un poliziotto che vive la sua epoca. Per le Ardeatine era stato prosciolto due volte».



«All'epoca - prosegue - sicuramente non sarei stato con i partigiani che hanno fatto saltare in aria quei ragazzi in via Rasella e ai quali oggi nessuno rende conto, e i partigiani ricevono medaglie d'oro. Priebke semplicemente ha applicato la legge internazionale marziale, non lo condanno assolutamente». «Non è un criminale. I criminali -aggiunge- sono stati quelli che hanno fatto saltare i ragazzi in via Rasella, dite a loro di pentirsi. Uno era semplicemente nella legge, gli altri erano dei privati senza uniforme che sparavano e facevano saltare gente per strada». Le camere a gas sono esistite?: «Io le rispondo che è una vergogna che non ci sia ancora un vero e proprio studio scientifico. Io confermo tutto quello che ho detto sulle camere a gas che venivano usate per disinfettare. Priebke era una persona molto intelligente e non faceva passare una camera a gas per una cucina. L'olocausto? L'unico è la morte di nostro signore Gesù Cristo che si è offerto liberamente come vera vittima, quello degli ebrei è stato un eccidio».