Il gup di Roma ha condannato a 7 anni, in rito abbreviato, Andrea Persi, il poliziotto di 46 anni, già sospeso dal servizio, che lo scorso 24 agosto ha investito e ucciso il 20enne Simone Sperduti che viaggiava in scooter in via Prenestina. L'uomo, che si trova ancora detenuto in carcere a Regina Coeli, è accusato di omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebrezza ed in stato di alterazione psicofisica per l'assunzione di sostanze stupefacenti. Persi era alla guida di una Opel Meriva quando, mentre percorreva via Prenestina, svoltò a sinistra senza dare la precedenza all'altezza della rampa del Gra investendo lo scooter su cui viaggiava il 20enne che morì sul colpo.
Per Persi la pm Laura Condemi aveva chiesto una condanna a 8 anni.
LA LETTERA - Figlio di un agente dei vigili del fuoco, Simone ha lasciato un vuoto nei suoi amici e nella sua famiglia. A pochi giorni dal tragico incidente, trovatosi davanti al gip per l'interrogatorio di convalida, l'ex poliziotto aveva consegnato al giudice una lettera da far arrivare ai genitori della vittima: «Mi inginocchierei ai piedi per chiedervi perdono. Ho paura, so che voi ne avete più di me. Ho sbagliato, cavolo ho sbagliato. Avrei voluto morire io. Dovevo morire io. Vi chiedo perdono. Niente vi ridarà più vostro figlio, ma io farò qualsiasi cosa possa aiutarvi. Vi chiedo perdono, e a Dio. Avrei dovuto morire io. Ho il cuore in pezzi, ma so che è nulla rispetto a quello che state provando voi. Odiarmi è il minimo». «Era solare, un ragazzo d’oro» avevano raccontato gli amici del ragazzo, sconvolti per la perdita del giovane nato e cresciuto a Centocelle. Una lama nel cuore ha lacerato gli animi dei genitori che avevano ricevuto la drammatica telefonata dai colleghi pompieri intervenuti sul luogo dell’incidente.
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